Le riforme verso il rinvio
L'apertura del Ministro per lo Sport, Andrea Abodi, al rinvio delle norme che riguardano il lavoro sportivo (previste a gennaio 2023) e il vincolo sportivo (abolizione prevista da luglio 2023), ha smosso ieri i palazzi della politica sportiva. Di fatto, è un assist ai presidenti federali che chiedevano di spostare in avanti la riforma pensata da Spadafora (e portata a conclusione da Vezzali) viste le difficili condizioni economiche in cui versa lo sport italiano. Interpellato sull'argomento durante un'interrogazione in Senato (presentata dalle senatrici Sbrollini, Versace e Paita), Abodi ha parlato di «eventuale rinvio» che «non pregiudicherebbe
la scelta fatta di sanare una ferita sociale e di riconoscere la dignità delle persone che lavorano nello sport». Il Ministro ha aggiunto: «A stretto giro ci sarà un confronto con diversi interlocutori e mi riservo di valutare un possibile rinvio dell’entrata in vigore delle norme, con ulteriori risorse stanziate per ridurne l’impatto», pur sottolineando «l’irreversibilità delle scelte fatte».
I principi quindi non sono in discussione, la loro entrata in vigore sì. E questo preoccupa soprattutto chi si sente ostaggio del vincolo, che a questo punto potrebbe essere abolito solamente nel 2025. «Intelligente risposta, si vede che finalmente c'è un ministro che conosce lo sport» il commento a caldo di Gianni Petrucci, numero uno della Federbasket. Sempre in Senato, Abodi ha rassicurato sulla sostenibilità dei Giochi di Milano-Cortina:. Intanto, il nuovo ad della Fondazione, Andrea Varnier, ieri sera ha conosciuto i dipendenti di Milano in attesa di entrare definitamente nel ruolo dopo gli ultimi dettagli formali.