Riflessioni sul Mondiale perduto per troppi stranieri. Intanto risolviamo il problema arbitrale Mentre loro giocano, noi ricostruiamo la Nazionale (e facciamo un po’ di pulizia)
Caro Cucci, alla giornata di campionato del 12-13/11/2022 il caro Bologna schierava Skorupski, polacco, Posch, austriaco, Soumaoro, francese, (Sosa, uruguaiano) Lucumì, colombiano, Lykogiannis, greco, Medel, cileno (Moro, croato), Ferguson, scozzese, Aebischer, svizzero, Dominguez, argentino, Soriano, italotedesco, Arnautovic, austriaco (Barrow, gambiano). E Orsolini di Ascoli Piceno sostituto di Aebischer. A disposizione Bardi di Livorno (37 volte nazionale Under-21), Raffaelli di Bologna, Cambiaso di Genova, De Silvestri di Roma, Vignato di Negrar di Valpolicella (Nazionale Under 21), Sansone, italotedesco di Monaco di Baviera e altri due olandesi, Schouten e Zirkzee.
Sono scese in campo 20 squadre per 10 partite. Per un totale di 152 calciatori provenienti da Federazioni straniere: 6 del Sassuolo, 9 del Napoli, 10 dell’Udinese, 7 della Sampdoria, 5 del Lecce, 8 della Juventus, 7 della Lazio, 10 del Milan, 8 della Fiorentina, 8 dell’Atalanta, 8 dell’Inter, 7 della Roma, 8 del Torino, 3 del Monza, 8 della Salernitana, 7 del Verona, 9 dello Spezia, 7 dell’Empoli, 7 della Cremonese.
In Qatar 70 nostri stranieri si batteranno per vincere la Coppa del Mondo. Noi quale Coppa ci possiamo giocare? Dovremo solo ripensare alla sconfitta con la Macedonia e batterci il petto recitando un “mea culpa“.
In oltre cinquanta giorni di assenza del nostro campionato le nostre squadre si consoleranno organizzando tante belle amichevoli in Italia e all’estero. Ma dove? In casa o in amene località soleggiate? E noi, caro Cucci, noi davanti alla tv. Francesco Brighenti,
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D’ONOFRIO. Caro Cucci, come si fa a credere alla giustizia sportiva se il signor D’ Onofrio era implicato in quel giro rivelato dalla Finanza mentre ai vertici arbitrali
Il punto d’incontro quotidiano tra un grande giornalista e i lettori del Corriere dello Sport-Stadio post@corsport.it italocu39@me.com
nessuno sapeva e tutti erano impegnati a dibattere di palle e pallonate da bar?
La ricostruzione fatta da Brighenti del “mio” Bologna mi ha a dir poco amareggiato. Son contento che stia vincendo ma vedere Orsolini ridotto a far da riserva a tutti stranieri mentre anche azzurrini come Bardi prendono il fresco è doloroso. Cosa faremo se continueremo a ingaggiare pedatori esotici relegando pochi italiani in panchina a far da spettatori? Facile battuta da bar: vinceremo la Coppa del Nonno. (La metto volentieri in palio…).
Eppure spero che qualcuno sappia cogliere il messaggio di Mancini: Simone Pafundi promette bene sul campo ma garantisce soprattutto l’impegno del tecnico e di chi gli sta intorno per ricostruire la Nazionale perduta nell’indimenticabile confronto con la Macedonia.
E per fortuna non ci siamo fatti stordire dal gol dell’Albania del bravo Reja.
Vincenzo Grifo - naturalmente rivelatosi a Friburgo, in Germania, dov’è nato e dove è stato preso sul serio, come Sansone e Soriano - è il simbolo di una necessaria rinascita italiana con giocatori che vogliono essere italiani a tutti i costi, come il giovane Aussie Cristian Volpato.
E il Caso D’Onofrio. Scusate se insisto ma qui, se non sbaglio, non si fanno drammi. Sono curioso di sapere cosa ne diranno ai Mondiali. Forse i qatarioti non s’intendono di ‘ste cose sennò ricambierebbero quel che malpensiamo di loro. M’è tornato in mente il Mondiale tedesco del 2006, quando illustri penne italiche scrissero che non dovevamo andare in Germania - neanche noi giornalisti - con calciatori e dirigenti toccati da Calciopoli e altre cosacce. Gli risposi che io sarei partito dopo la “purga” con un’Italia di ragazzi perbene, incensurati, mentre in Germania avevano archiviato da poco un grave scandalo arbitrale. Andammo, giocammo e vincemmo un bel Mondiale. Stavolta restiamo a casa, avrò tanto tempo da dedicare ai recenti fattacci, non m’incanterò davanti alla tv. Vogliamo far pulizia, per favore?
Pier Luigi Stoppa gmail.com