Corriere dello Sport

Pezzi d’Italia: Orsato arbitra Qatar-Ecuador

Ieri la conferenza pre-mondiale di Collina: «Avremo la possibilit­à di essere più veloci e precisi con il fuorigioco semiautoma­tico»

- Di Giorgio Coluccia

Dal Mondiale in Qatar qualche consolazio­ne arriva anche per l’Italia. La Nazionale di Mancini non c’è, ma domani all'Al Bayt Stadium di Al Khor il tricolore sventolerà grazie a Daniele Orsato, arbitro designato per la partita inaugurale tra Qatar ed Ecuador. Un riconoscim­ento di massimo valore per il fischietto vicentino, che mercoledì prossimo compirà 47 anni ed è uno dei 36 direttori di gara scelti dalla Fifa per questo grande evento planetario. Orsato nel corso di quest’anno solare era già diventato l’arbitro italiano con più presenze in Champions, competizio­ne in cui aveva raggiunto l’apice nel 2020, quando aveva diretto la finale tra Psg e Bayern Monaco. Nonostante la sua esperienza in materia, il Mondiale sarà solo la seconda grande esperienza a livello di selezioni internazio­nali in qualità di arbitro effettivo, dopo il debutto avvenuto all’Europeo itinerante dell’anno scorso con tre match all’attivo, tra cui un ottavo di finale. Per l’Italia tra i guardaline­e invece ci saranno Ciro Carbone e Alessandro Giallatini mentre Massimilia­no Irrati e Paolo Valeri saranno al Var. A livello generale la designazio­ne di Orsato per il match inaugurale premia ancora una volta la classe arbitrale italiana, già protagonis­ta con due arbitri nelle ultime cinque finali di un Mondiale in ordine di tempo: Collina nel 2002 e Rizzoli nel 2014.

Tre donne arbitro «Non sono qui perché donne, ma ufficiali di gara Fifa»

DONNE ARBITRO. Questo torneo iridato, inoltre, abbatterà un’importante barriera per le donne arbitro. Saranno in tre (la francese Frappart, la ruandese Mukansanga e la giapponese Yamashita) con altrettant­e guardaline­e (la brasiliana Back, la messicana Medina e l’americana Nesbitt). Su questa novità è tornato a parlare anche Pierluigi Collina, presidente della Commission­e Arbitri Fifa, nella canonica conferenza pre Mondiale. «Queste profession­iste sono qui non perché sono donne, ma perché sono ufficiali di gara Fifa - ha detto l’ex arbitro - Sulle loro scelte non ci saranno restrizion­i basate su motivi culturali o religiosi, ma solo su possibili neutralità per le squadre coinvolte. In base alle loro prestazion­i sul campo sono pronte ad arbitrare qualsiasi tipo di partita». Il quesito era stato posto in merito all’approccio più conservato­re di alcuni Paesi come Arabia Saudita, Iran e Qatar, già al centro di feroci polemiche legate alle inadeguate­zze sul piano dei diritti umani.

REGOLE SEVERE. Collina inoltre ha garantito tolleranza zero verso il gioco pericoloso («la sicurezza dei calciatori viene prima di tutto») e si aspetta ottimi responsi dal fuorigioco semiautoma­tico: «Ci darà la possibilit­à di essere più veloci e precisi in termini di decisioni. Sottolineo veloci, non istantanei, per non creare false illusioni. Anche perché la decisione finale continuerà a essere riservata all’arbitro».

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In alto Pierluigi Collina e qui sopra Daniele Orsato

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