Azzurri trasformisti La difesa parte a 3
Il ct non esclude di cambiare in corsa: 3-5-2 o 4-3-3 Pessina in vantaggio su Politano L’eroe di Wembley rivede l’Austria «Quel gol mi ha cambiato la vita»
Il solco è tracciato. Difesa a tre, senza trascurare l’ipotesi di cambiare in corsa. Il nuovo trasformismo di Mancini: 3-4-3 di partenza come in Albania, con la possibilità di ripiegare sul 4-3-3 o sul 3-5-2, l’altro modulo provato due giorni fa a Coverciano, se l’urto e la corsa dell’Austria dovessero essere poco digeribili. E’ un’amichevole, ma non si possono rischiare brutte figure. Sale il livello rispetto a Tirana. Il ct vuole portare avanti e approfondire il progetto nato con Inghilterra e Ungheria in Nations, declinandolo in versione più o meno offensiva, con due o tre punte. E’ l’ultimo test prima di ritrovarsi a marzo, quando scatteranno le qualificazioni europee, ancora con gli inglesi. La cronaca: il ct deciderà solo questa mattina la formazione dopo aver risolto un paio di interrogativi. Si arrovella su un dubbio: rendere più compatta e “fisica” l’Italia, non esporla al contropiede come è successo alcune volte all’Arena Kombetare, sacrificando Politano nel tridente a beneficio di Pessina. Le certezze: giocano Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi, Dimarco, Barella, Verratti, Raspadori, Grifo. Ballano un paio di posti. Ieri sera sembravano assegnati al capitano del Monza e Gatti. L’ex Frosinone rischierebbe di uscire di scena, sfavorito nel ballottaggio con Bonucci, soltanto se Mancini optasse per il 4-3-3. Ipotesi remota.
SI PARTE A TRE. Alla resa dei conti Arnautovic verrà accerchiato da tre difensori, Di Lorenzo e Dimarco correranno sulle fasce, Verratti governerà il gioco e la corsa di Pessina, un po’ guastatore e un po’ interno di centrocampo, si aggiungerà all’adrenalina di Barella. Grifo sarebbe il principale alleato di Raspadori, che il ct immagina di impiegare in qualsiasi modo, anche in un attacco a due punte. Squadra da battaglia con Politano (o Pessina), Pinamonti e Zaniolo primi cambi. Chiesa, non ancora pronto per giocare dall’inizio, entrerà in corsa. La ribalta, collegata o meno alle scelte di formazione, ieri è stata concessa a Matteo Pessina. Il 26 giugno 2021 segnò a Wembley il gol del raddoppio agli austriaci ai supplementari. Ieri era uno dei più sorridenti dentro una comitiva azzurra immalinconita dalla coincidenza con l’inaugurazione del Mondiale in Qatar. Dopo i furori con l’Atalanta e un infortunio che lo ha limitato nella fase iniziale del campionato, è tornato fuori bene e ha riconquistato l’azzurro. «L’Europeo ha dato un bello slancio alla mia carriera e non solo. Ce lo porteremo dietro sempre. Essere il primo giocatore del Monza chiamato in Nazionale è un motivo d’orgoglio per me e i monzesi. Galliani, quando ha saputo della convocazione, si è commosso. E’ un bel momento, cercherò di dare qualcosa in più».
L’EROE DI LONDRA. Fa effetto ripensare a un anno e mezzo fa, quando Pessina e Raspadori erano esordienti. Ora, invece, possono essere considerati veterani al confronto dei giovanissimi appena chiamati da Mancini. Matteo ha legato il bellissimo ricordo di Wembley con l’Austria al test del Prater. «Un anno e mezzo fa non eravamo tra le favorite, ma abbiamo vinto. Ho giocato, ho fatto gol. In Albania mi
è piaciuto l’approccio di tantissimi giovani, che proveranno a darci qualcosa di nuovo». Dentro lo spogliatoio, sostiene, la coincidenza dell’avvio del Mondiale non sta pesando. «Pensavo, come i miei compagni, di viverla peggio. L’eliminazione, invece, l’abbiamo smaltita da parecchio tempo. Con il focus siamo su altri obiettivi. Le amichevoli servono per conoscerci meglio, ci possono aiutare per il futuro, in nazionale non c’è tempo per lavorare sulla tattica. Tutti noi saremmo voluti andare in Qatar, brucia ancora, ma ci stiamo lasciando alla spalle la delusione». E’ quasi fatta. Come dice Mancini, bisognerà arrivare al 18 dicembre...
Barella e Verratti a centrocampo Titolari Acerbi e Donnarumma