Corriere dello Sport

Per il Bari manovre in attacco

Cheddira è al Mondiale Si studiano le alternativ­e Mignani passa in rassegna le sue opzioni: ne ha parecchie, di certo non rinuncerà mai al 4-3-1-2

- di Antonio Guido BARI

Senza Cheddira là davanti cambia tutto. Perchè né il francese Scheidler né il colombiano Ceter hanno le stesse caratteris­tiche del nazionale marocchino, il grande assente in questa delicata fase della stagione. Partito Cheddira per il Qatar, l’allenatore Michele Mignani si è subito messo all’opera alla ricerca di una valida soluzione alternativ­a in modo da permettere alla squadra di cavarsela senza danni nelle prossime due partite a Como e in casa col Pisa. Ma non è escluso che l’assenza possa prolungars­i per le altre due successive gare contro Cittadella e Modena.

I NUMERI DELL’ATTACCO.

Inutile girarci intorno: i biancoross­i hanno bisogno di risolvere il problema sostituend­o nel migliore dei modi il bomber di Loreto, figura chiave nella fase conclusiva della squadra trascinand­o la squadra con gol e prestazion­i eccezional­i.

Nel Bari dei due turni eliminator­i di Coppa contro Padova e Verona e delle prime otto partite di B, Walid Cheddira è stato la scintilla che ha accesso la fiamma trascinand­o i biancoross­i sino alla vetta della classifica con 8 gol consecutiv­i in sette partite di campionato, dopo i primi cinque in Coppa. Ma dopo lo scivolone interno con l’Ascoli poi il Bari non ha più vinto per cinque partite di fila, ritrovando la via del gol sempre con Cheddira, al nono centro stagionale, nel pareggio in rimonta sul campo del Benevento. Il suo ultimo match col Bari prima di unirsi alla nazionale del Marocco in partenza per il Qatar.

IL MODULO ABITUALE.

La certezza di Mignani è il 4-31-2, difficilme­nte il tecnico ligure rinuncerà al suo modulo preferito che ha permesso a tutti i giocatori di rendere al meglio. Prima della sosta contro il Sudtirol nel ruolo occupato da Cheddira, rimasto in panchina per evitare il rischio di saltare il mondiale per un infortunio, ha impiegato il francese Scheidler in coppia con Antenucci cercando di facilitare nelle trame offensive il raggiungim­ento dell’intesa mentre sulla trequarti agiva Salcedo. Ma la luce in mezzo al campo non si è mai accesa

e naturalmen­te gli attaccanti ne hanno risentito.

IL FRONTE AVANZATO.Tutt’altra musica Ruben Botta subentrato a Bellomo con compiti diversi. Il fantasista argentino ha bisogno di sentirsi importante. Appena entrato Scheidler scheggiava la traversa e poco

dopo Salcedo fulminava il portiere Poluzzi con una magia al volo di destro. Una dimostrazi­one che il Bari è in grado di saper segnare anche senza la sua stella. Ma deve riuscire a rimodellar­si in tempi rapidi.

Chiarament­e il modo in cui Aurelian Scheidler interpreta il ruolo di prima punta è diverso da Cheddira abituato a fare reparto da solo aprendosi i varchi in contropied­e. L’altra soluzione porta al colombiano Damir Ceter giocatore molto più massiccio in grado di far valere in area la sua forza fisica.

Scheidler e Ceter hanno doti diverse Botta trequartis­ta li può far brillare

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MOSCA Michele Mignani, 50 anni, allenatore del Bari

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