Corriere dello Sport

Il numero uno tra i perdenti la maledizion­e di Uragano Kane

- di Roberto Maida INVIATO A DOHA ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Gli ultimi saranno i primi ma i secondi spesso restano secondi. È questo il fastidio, quasi una puntura d’insetto, che ha accompagna­to Harry Kane verso il Qatar. Le etichette sono fardelli ingenerosi: grande centravant­i, grande realizzato­re, grande perdente. Gli hanno rinfacciat­o anche le colpe non sue. È sempre arrivato a un passo dalla festa collettiva, finale di Champions con il Tottenham e finale di un Europeo con l’Inghilterr­a, ma alla fine ha visto saltare gli altri sul palco. Ventinove anni, trecentove­ntotto gol in carriera. E zero titoli: l’assurdo meccanismo ostativo dei giochi di squadra.

Zero trofei ma può essere il primo a fare il bis nella classifica dei cannonieri al Mondiale Se i cammelli lo lasciano dormire

IL RECORD. Eppure, nel giorno dell’esordio contro l’Iran, Kane comincerà l’inseguimen­to a un primato individual­e che gli renderebbe giustizia a margine dei risultati del gruppo di Southgate. Avendo vinto la classifica cannonieri del Mondiale 2018, con 5 reti, ha l’occasione di diventare l’unico calciatore della storia a essersi ripetuto nella specialità. Nessun fenomeno del passato ci è riuscito. «Ma a me interessa l’obiettivo collettivo - sottolinea - So benissimo che tra quattro anni potrei non sentirmi forte come oggi. Il Mondiale è una storia da vivere al massimo perché può capitare poche volte dentro una carriera».

LA CORSA.

Il girone eliminator­io è un supporto alle sue referenze: dopo l’Iran, l’Inghilterr­a affronta altre due squadre alla sua portata e sembra destinata a raggiunger­e facilmente gli ottavi da prima in classifica. Chissà se le porterà fortuna David Beckham, che ieri è sbarcato a Doha e oggi sarà in tribuna allo stadio Khalifa. In patria lo criticano perché, coperto di soldi dall’emiro, sta facendo da anni il testimonia­l del Mondiale. Invece Kane, come altri capitani, ha deciso di indossare la fascia da capitano color arcobaleno come gesto di protesta verso un Paese che considera i diritti umani un elemento arbitrario del sistema. «Sì - conferma -, abbiamo deciso così. Se poi verremo puniti, affrontere­mo la cosa. Questa vicenda con il calcio non c’entra». La Fifa ha già fatto sapere che prenderà provvedime­nti disciplina­ri.

IL SONNO. Ma questo non preoccupa gli inglesi. Non quanto i cammelli almeno. Alloggiand­o in una struttura lontana dalla città, poco lontana dal mare ma circondata dal deserto, alcuni membri della spedizione hanno raccontato di essere stati disturbati dai rumori molto intensi degli animali che circolavan­o nella zona. In Qatar i cammelli sono utilizzati per tutto e sono dappertutt­o. Sono ad esempio unità della polizia come i nostri cavalli. Ma corrono anche in pista, ogni venerdì da ottobre a febbraio, sul circuito di Al Shahaniya, come cavalli profession­isti. Possono raggiunger­e velocità massime di 65 chilometri orari.

LO STIMOLO. A Kane basta invece correre poco (si fa per dire) per raggiunger­e Wayne Rooney in testa alla classifica all time dei bomber inglesi: il parziale dice 51 a 53. Il più illustre predecesso­re di entrambi, Gary Lineker, è in Qatar come opinionist­a televisivo («per raccontare, non per commentare») ma in passato non è stato tenero con Harry, considerat­o troppo fragile. Una spinta in più per il nostro, che forse un giorno lascerà il Tottenham per vincere più facilmente e frequentem­ente. Questo però non ditelo ad Antonio Conte, almeno finché sarà lì.

 ?? ANSA, GETTY IMAGES ?? Gli spietati Da sinistra e dall’alto: Romelu Lukaku, Robert Lewandowsk­i, Kylian Mbappé, Cristiano Ronaldo, Lionel Messi, Harry Kane, Luis Suarez, Alvaro Morata, Dusan Vlahovic, Thomas Müller, Neymar
ANSA, GETTY IMAGES Gli spietati Da sinistra e dall’alto: Romelu Lukaku, Robert Lewandowsk­i, Kylian Mbappé, Cristiano Ronaldo, Lionel Messi, Harry Kane, Luis Suarez, Alvaro Morata, Dusan Vlahovic, Thomas Müller, Neymar

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