Tutti gli occhi sull’Iran E gli inglesi in ginocchio
Tanti significati politici caratterizzano la seconda gara del Mondiale Hajsafi: «Vogliamo essere la voce del popolo». E Southgate annuncia il gesto dei suoi
Non potrà essere una semplice partita di calcio. No, in gioco tra Inghilterra e Iran c'è molto di più. Solo alle 14, forse, con il calcio d'inizio, il pallone tornerà momentaneamente in primo piano al Khalifa International Stadium. Per il resto a farla da padrona sarà la delicata condizione in cui arriva a questo impegno la nazionale iraniana, che per molti non avrebbe dovuto neanche partecipare al Mondiale.
GEOPOLITICA. Il mondo politico d'altronde, in imbarazzo per la gestione del tema, ha messo sotto la lente d'ingrandimento il tema dei diritti umani per la violenta reazione del regime alle proteste che si sono scatenate all'interno del Paese lo scorso settembre, a seguito della morte della 22enne Mahsa Amini: la ragazza curda era stata arrestata per aver indossato l'hijab in modo sbagliato e successivamente era deceduta in "circostanze sospette" dopo tre giorni di coma. A partire da allora sono state molte le proteste all'interno del Paese islamico, che hanno portato alla morte di almeno 348 manifestanti e, secondo gruppi di monitoraggio dei diritti umani, ad altri 15.900 arresti: la scorsa settimana un tribunale di Teheran ha inoltre emesso la prima condanna a morte nei confronti di una persona arrestata per aver partecipato ai cortei.
SIMBOLO. Ecco allora che il calcio per la nazionale guidata da Queiroz sarà per ovvi motivi anche
un mezzo per mandare dei messaggi a livello internazionale, sebbene la federcalcio iraniana abbia chiesto ai tesserati di evitare commenti pubblici. Nelle ultime gare invece i calciatori hanno utilizzato tute nere senza lo stemma dell'Iran nel riscaldamento, qualcuno di loro ha indossato un braccialetto nero come segno di vicinanza ai manifestanti e la stella della squadra Sardar Azmoun (che oggi partirà dalla panchina probabilmente in quanto reduce da un problema fisico) pochi giorni fa si era espresso pubblicamente su Instagram:
«Vergognatevi per aver ucciso facilmente la gente. Lunga vita alle donne iraniane». Un post che successivamente è stato cancellato. Proprio ieri, infine, il capitano Hajsafi ha dichiarato in conferenza che la nazionale iraniana vuole essere «la voce del popolo ai Mondiali».
PARTITA. Insomma, il rischio di una situazione di imbarazzo a livello geopolitico internazionale è alto. Ma nel mezzo c'è anche da giocare una partita di calcio di un Mondiale, quella che per l'Inghilterra rappresenta il ritorno a una competizione internazionale dopo la delusione per l'Europeo perso in finale contro l'Italia a Wembley. Gli inglesi, come anticipato dal ct Southgate, si inginocchieranno prima del fischio d'inizio per mandare un messaggio sociale “a favore dell'inclusività per i giovani di tutto il mondo”. Insomma, molto più di una semplice partita di calcio.