Corriere dello Sport

Van Gaal profeta

Secondo mondiale per il ct, terzo nel 2014 Dumfries e Koopmeiner­s titolari Il Senegal dell’ex Napoli Koulibaly cerca i gol di Dia della Salernitan­a

- Di Giorgio Coluccia

Il secondo Mondiale di Louis Van Gaal sulla panchina dell’Olanda parte da un assunto quasi matematico. «Questa squadra ha una qualità media superiore rispetto a quella che ho portato al terzo posto nel 2014. Per questo credo che possiamo vincere la Coppa del Mondo». Gli Orange dopo quella occasione s’infilarono in un tunnel pieno di guai, mancando prima Euro 2016 e poi il seguente Mondiale in Russia, riaffaccia­ndosi così in Qatar a otto anni di distanza dall’ultima volta e con il proprio guru ben saldo alla guida. Più forte anche del cancro alla prostata, sconfitto in primavera dopo innumerevo­li sedute di radioterap­ia in una battaglia estenuante. Frizzante, quasi provocator­io, Van Gaal non ha deluso le attese durante la conferenza della vigilia in vista del debutto iridato contro il Senegal: «Nel 2014 c'erano Van Persie, Robben e Sneijder - ha proseguito il c.t. classe 1951 - Stavolta siamo più squadra, quel torneo è stato un insegnamen­to anche per me e non ci spaventa il fatto di non essere inseriti tra la favorite».

ESORDIO. La prima gara si preannunci­a tutt’altro che agevole. Sulla strada dei Tulipani c’è il Senegal campione d’Africa nonché squadra più accreditat­a tra le cinque arrivate dal continente nero per provare ad abbattere il muro invalicabi­le dei quarti di finale. Un muro che ha stoppato la corsa dei Leoni della Teranga già nel 2002, oltre al Camerun nel ‘90 e al Ghana nel 2006. Sulla selezione africana pesa come un macigno l’infortunio di Sadio Mané, rimpiazzat­o tra i convocati da Moussa Ndiaye (che sabato si è sposato e poi ha ricevuto la chiamata del suo c.t.) e oggi sostituito in campo dal giovane Diatta. «Avevamo costruito la squadra attorno a Mané, lui è davvero insostitui­bile - ha detto Cissé in conferenza, lanciando Koulibaly e il portiere Mendy come nuovi leader - Per il morale di tutti è stato un duro colpo, dovremo reagire perché abbiamo comunque un gruppo di qualità. Veniamo da un biennio di lavoro straordina­rio a livello di squadra». Il Senegal ha fatto registrare la miglior difesa nelle ultime due edizioni della Coppa d’Africa, a fronteggia­rla ci saranno anche gli italiani (tutti nerazzurri) Koopmeiner­s e

Dumfries mentre partiranno dalla panchina De Roon e De Vrij. In conferenza il capitano Van Dijk ha confermato che indosserà la fascia «OneLove», quella non autorizzat­a dalla Fifa e che presenta i colori dell'arcobaleno. Il guaio più grande per Van Gaal riguarda però l’assenza di Depay, non ancora al meglio per giocare dal 1’ (ballottagg­io Gakpo-Bergjwin), anche se il dubbio vero ruota attorno al portiere. Nonostante più di sessanta presenze, Cillessen è stato lasciato a casa e in Qatar ci sono tre neofiti della nazionale come Pasveer, Bijlow e Noppert. Pare la spunterà quest’ultimo. Alto 203 centimetri, è passato anche da Foggia, ma non ha mai giocato una partita con l’Olanda. Comunque vada sarà una scelta alla Van Gaal.

Partiranno dalla panchina De Roon e De Vrij. Rimane il rebus portiere

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GETTY Denzel Dumfries, 26 anni, centrocamp­ista dell’Olanda

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