Corriere dello Sport

Mancini amaro «Qui nessuno vuole perdere»

Il ct azzurro analizza la sconfitta «Il Mondiale in tv ci fa male Il 3-4-3? Senza pressing è dura Ma non sono arrabbiato»

- Di Fabrizio Patania INVIATO A VIENNA

Fa male anche se non contava e non ci avrebbe restituito il Mondiale. Mancini ha provato a digerire e mandare giù anche il tonfo di Vienna. «Non sono arrabbiato, non sono deluso. Non sono niente. Sono dispiaciut­o perché abbiamo perso. Il resto ci servirà». Le immagini di Doha, ha raccontato Bonucci, nel pomeriggio avevano colpito gli azzurri. La delusione del ct, in fondo alla notte del Prater, è venuta fuori. «Guarderò il Mondiale in tv. No, non andrò a Doha. Si soffre abbastanza a casa. E nel pomeriggio abbiamo visto l’inaugurazi­one... Ci dispiace tanto, ma non possiamo farci niente». Sarebbe servito un po’ di orgoglio in più. Chissà se Mancini avrà ribaltato lo spogliatoi­o nell’intervallo. Dopo la partita ha minimizzat­o. «Potevamo fare un po’ di più, di solito non concediamo. A nessuno piace perdere». L’analisi è stata tattica. Ilo 3-4-3 non ha funzionato. «Ci sono state cose che non abbiamo fatto bene, sapevamo di prendere dei rischi, erano gli unici momenti in cui potevamo provare qualcosa. La pressione degli attaccanti non c’è stata. Gli austriaci venivano fuori in modo facile, anche se di solito non perdiamo palla in quel modo. Quando si perde si tende a vedere tutto nero, ma il risultato è giusto».

L’amichevole del Prater potrebbe segnare la fine prematura della difesa a tre. «Lo pensavo ieri, mettiamoci anche 4-3-3,

è il modulo più semplice e logico, abbiamo deciso di continuare a provare, sapendo che si può in amichevole. Abbiamo mancato la pressione della prima linea e i due mediani si sono trovati in difficoltà». Appena meglio la ripresa. «Nel secondo tempo è stata una bella Italia, è mancato solo il gol. Loro ci hanno messo in grande difficoltà, abbiamo sofferto, ho visto troppi errori tecnici e individual­i perché loro ci aggredivan­o tanto con l’organizzaz­ione. Le linee erano distanti, non posso essere soddisfatt­o». Si è chiuso l’anno forse peggiore della storia azzurra. «La lezione? Non si può sempre vincere. Nello sport si possono perde le partite più scontate. Non credo sia il 2022. Il Mondiale ci è sfuggito a novembre di un anno fa. Spero ci possa servire di lezione. In mezzo almeno c’è stata la qualificaz­ione alla Final Four di Nations».

BONUCCI. Il capitano, alla centovente­sima presenza in Nazionale, ha svelato come il pomeriggio in tv si sia rivelato un boomerang. «Da parte nostra c’è ancora grande delusione e grande amarezza per l’eliminazio­ne. Qualcuno di noi ha visto l’inaugurazi­one del mondiale in tv e ha fatto male, è stato brutto e triste vedere le immagini. Sono ferite che restano. Fa ancora male». La strada resta lunga e in salita. «Non eravamo quelli di sempre, soprattutt­o nel primo tempo. Abbiamo sbagliato tanto. Non siamo stati cattivi. Queste partite ci servono per imparare, migliorare, crescere. Facciamo fatica nelle marcature preventive, l’ho notato anche contro l’Albania». Miretti si è aggiunto alla collezione dei debuttanti. «Le basi per un grande futuro l’Italia ce l’ha, abbiamo visto tanti talenti pronti a prendersi la scena ed è la cosa più importante dopo quello che abbiamo vissuto nell’ultimo anno».

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ANSA Roberto Mancini, 57 anni, ct azzurro dal 2018

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