Il mondo stregato da Capuozzo
L’incredibile 2022 di Ange Capuozzo sintetizzato dal diretto interessato: «È difficile per me dire dove voglio arrivare adesso. Un anno fa volevo soltanto giocare con e per l’Italia. E la Nazionale è arrivata, con essa anche lo Stade Toulousain nel massimo campionato francese. E adesso eccomi qui con questo premio». Ovvero con il meritatissimo “Breakthrough Player of the Year”, di fatto il titolo di rivelazione dell’anno ai World Rugby Awards, assegnati ieri sera nel consueto galà di fine anno a Montecarlo. Quella di Capuozzo è la prima onorificenza di questo tipo per un giocatore italiano.
Le due mete alla Scozia all’esordio in Nazionale, nel Sei Nazioni a Roma. L’irreale magia di Cardiff mandando in meta Padovani per l’incredibile trionfo in Galles. La doppietta all’Australia per conquistare la seconda storica vittoria in otto mesi. Infine la marcatura al Sudafrica, seppure nel pesante 21-63 di sabato a Genova. Impeccabile in smoking, il ventitreenne estremo nato a Le Pont-de-Claix (Grenoble) da papà di origini partenopee e mamma malgascia, nella serata del Principato ha preceduto una splendida concorrenza: l’inglese Henry Arundell e i due irlandesi Dan Sheehan e Mack Hansen. Sul palco anche il ringraziamento in tre lingue: italiano, francese e inglese (nell’ordine), con i complimenti della neozelandese Ruby Tui, vincitrice al femminile.
«Se vale di più la meta che ho fatto segnare a Cardiff rispetto alle cinque firmate da me? Ah, certo: in questo sport, la cosa più importante è vincere con il collettivo e adesso celebro in questo modo il momento più bello della mia vita».
BERGAMIRCO. Altra candidatura italiana era quella di Edoardo Padovani alla “meta dell’anno” proprio grazie a quella “poesia della devastazione” scritta a Cardiff. Il premio è andato invece a un cileno, Rodrigo Fernandez, che ha marcato una segnatura epica nel fango contro gli Stati Uniti. «Quando la Nazionale Under 20 passò da Grenoble per una partita - ha ricordato Capuozzo - mi presentai allo staff tecnico e dissi: “Se volete io sono disponibile”». Vollero...
A votare Capuozzo una giuria ricca di vecchie glorie. Ma «il mio giocatore preferito resta Vincent Clerc, un idolo assoluto (anche lui stella a Tolosa;, ndr). Tra gli italiani scelgo invece Mirco Bergamasco. Soprattutto perché era tra chi sconfisse la Francia al Sei Nazioni».
Mai un premio a un azzurro. «E io che volevo solo giocare con l’Italia...»