Corriere dello Sport

LEO, È L’ULTIMA RINCORSA

«Voglio godermelo, non avrò altre occasioni» Messi arriva al quinto assalto alla Coppa che la Seleccion non vince dalle magie di Maradona nel 1986 L’enorme centro stampa stracolmo ha registrato ieri le sue parole. Poi gli applausi

- di Roberto Maida INVIATO A DOHA ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ventimila tifosi in Qatar per lui e tanti altri in tutto in mondo: «Il loro sogno è anche il mio Sento un affetto incredibil­e»

Con l’Albicelest­e ha vinto soltanto l’ultima Coppa America, nel 2021

Non prendiamol­o troppo alla lettera, altrimenti diventa un pensiero angosciant­e: «Sarà il mio ultimo Mondiale e voglio godermelo fino in fondo, non avrò altre occasioni». Leo Messi ha 35 anni, non è più un bambino, ma appartiene alla schiera dei fuoriclass­e che potrebbero giocare ancora a lungo. Come il rivale Cristiano Ronaldo, che non a caso ha parlato ai media nella stessa giornata e di anni ne ha 37, come Francesco Totti, che ha smesso a 40 anni pure malvolenti­eri. Perciò Messi, che già altre due volte aveva detto addio alla nazionale argentina, fa in tempo a cambiare idea. Anche senza giocare tutte le partite, allo scoccare dei 39 non sarebbe un meraviglio­so supporto per i compagni nel torneo americano del 2026?

ATTENZIONE. Il punto è che Leo non ha più voglia di aspettare. Dopo aver cancellato il sortilegio nell’ultima Coppa America, primo trofeo vinto con la nazionale, pensa come tutti gli argentini al Mondiale di Diego, che ha vinto quasi da solo il torneo di Messico ‘86. E siccome ora Maradona non c’è più, i 20.000 tifosi che hanno accompagna­to l’Albicelest­e in Qatar vogliono sperare sappia guidare i fluidi dal cielo. Ci sono ragazzi che hanno speso 5.000 euro per volare a Doha da Buenos Aires, senza comprare il biglietto di ritorno perché sognano il rientro il 19 dicembre, all’indomani della finale. «Il loro sogno è anche il mio e quello della squadra spiega Messi -, sento un affetto incredibil­e che mi arriva non soltanto dagli argentini ma anche da appassiona­ti di tante altre nazionalit­à». Tanti italiani ad esempio tiferanno per lui: «E’ bello sapere che anche gli spettatori neutrali ci sostengano. Che mi augurino un Mondiale da vincitore. E’ una spinta in più per conquistar­e un bel risultato».

VAI PULCE. Dopo il girone eliminator­io, che non si annuncia semplice causa Polonia e Messico che sembrano destinate a lottre il per il secondo posto, tutti gli argentini chiedono a Messi di caricarsi la squa

dra sulle spalle. E’ abbastanza curioso che, nelle precedenti quattro fasi finali del Mondiale, Leo non abbia segnato neanche un gol nelle partite a eliminazio­ne diretta. Ora però ha una maturità tale che gli consente di cancellare ogni statistica: «Non so se l’Argentina sia più o meno forte del 2014. Di sicuro abbiamo un gruppo unito e concentrat­o, come lo avevamo allora». Quando perse la finale al Maracanà ai supplement­ari contro la Germania di Götze.

ENTUSIASMO. In questi giorni abbiamo visto diverse conferenze di allenatori e calciatori. Ma la sala pienissima che ha accolto Leo Messi dentro all’enorme Media Center di Doha, con giornalist­i di ogni provenienz­a interessat­i a conoscere il suo pensiero, è tutto frutto dell’appeal del personaggi­o. Riempie gli stadi e riempie le stanze. Qualcuno, quando i posti a sedere sono finiti, è rimasto fuori e ha dovuto assistere alla conferenza in television­e. Ma che esordio Mondiale sarà, Leo? L’Arabia Saudita non sembra un ostacolo irresistib­ile anche dopo aver visto il Qatar e l’Iran, inadeguate al torneo che dovrebbe raggruppar­e tutti i migliori. Se pensiamo che l’Italia non si è qualificat­a la rabbia aumenta giorno dopo giorno: «Il debutto in un torneo non è mai scontato, avvertirem­o un po’ di tensione, ma la vittoria in Coppa America e il girone di qualificaz­ione ci hanno fatto crescere in autostima. Vogliamo arrivare più lontano possibile, chiedo un’Argentina che non molli mai».

LE CONDIZIONI. Si è gestito negli ultimi allenament­i, senza forzare dopo le tante partite giocate con il club, ma non ha problemi fisici inibitori: «Sto bene, mi sono allenato a parte per qualche giorno perché avevo subìto un colpo. Ma questo non mi impedirà di essere in campo contro l’Arabia». L’Inghilterr­a è partita fortissimo: che Mondiale sarà? «Diverso, ovviamente, perché cade nel mezzo della stagione e ci ha dato solo una settimana di tempo per prepararci. Ma siamo pronti, l’ho notato anche in amichevole. Visto che non sono più giovanissi­mo, voglio apprezzare ogni secondo del torneo. Voglio anche vincerlo certo. Ma punto principalm­ente a godermelo, perché non ce ne saranno altri». Chi ama il calcio si augura proprio di no tanto è vero che al termine della conferenza, durata pochi minuti, Messi è uscito tra gli applausi. Le icone trasversal­i meritano onori da qualunque categoria.

C’era apprension­e attorno a lui: «Ho preso un colpo ma sarò in campo»

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GETTY Lionel Messi, 35 anni, ieri in conferenza stampa a Doha
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