L’Iran non canta il giallo dei fischi e la fascia sparita
I messaggi: l’Inghilterra si inginocchia e gli avversari muti durante il loro inno La Fifa stabilisce l’ammonizione per i capitani che indosseranno “l’arcobaleno” e nessuno lo fa
La Fifa è riuscita a impedire a Harry Kane e agli altri capitani del Mondiale di indossare la fascia arcobaleno ma non ha potuto fermare il suono del silenzio. Forte e nitido: una scarica di energia senza emettere sillabe. I giocatori dell’Iran, tutti compatti, hanno deciso di non cantare l’inno al debutto mondiale come gesto di protesta contro il regime che a Teheran e dintorni ha già causato oltre 400 morti mentre i rumorosissimi tifosi, piazzati a destra della tribuna principale dello stadio Khalifa, li hanno sostenuti nello spirito di contestazione. Inequivocabili i gesti con le braccia che si allargano: basta, spegnete la canzone della dittatura. Già prima, avvicinandosi in metropolitana sulla comoda linea Gold, tanti iraniani avevano intonato cori a favore di Masha Amini, la ragazza diventata suo malgrado il simbolo della repressione e della chiusura verso i diritti delle donne. La regia del torneo, quando si è accorta dell’anomalia, ha staccato l’immagine “stretta” evitando di inquadrare le tribune ma è stato subito chiaro a ai presenti che squadra e tifosi stessero dalla stessa parte, manifestando la loro voglia di libertà come promesso alla vigilia dal capitano Hajisafi, che si è accodato alla stella Azmoun «di fianco al mio popolo». È comparso anche qualche cartello, «Freedom for Women in Iran», applaudito dai vicini di posto e anche da molti spettatori neutrali. Ma qualche tifoso più integralista, secondo Queiroz, ce l'aveva con la squadra: «Chi non vuole sostenerci stia a casa. Siamo entrati in campo poco concentrati a causa della situazione ambientale. Questi ragazzi vogliono giocare a calcio. Non fategli lezioni o finte morali».
ORDINE. L’Inghilterra da parte sua si è inginocchiata prima del via, dopo aver cantato il nuovo inno dedicato a Re Carlo, che sostituisce la parola “queen” con la parola “king”. È un altro dei comportamenti che la Fifa tollera, perché non inviano messaggi espliciti. Ma non hanno sostenuto la protesta iraniana, «perché nessuno ce l’ha chiesto», come ha chiarito il ct Southgate, né insistito sulla storia della fascia perché secondo una circolare inviata a tutte le squadre i calciatori responsabili sarebbero stati puniti con un’ammonizione, provvedimento pesante in un Mondiale compresso. Hanno così indossato la fascia “No discrimination” scelta dalla Fifa. Intanto è abbastanza brutto ciò che è capitato a un gruppo di tifosi britannici fuori dallo stadio: alcuni biglietti elettronici, regolarmente acquistati, erano spariti dall’app Fifa e hanno fatto infuriare coloro che hanno scoperto di non poter assistere alla partita. Qualcuno ha urlato «Infantino, go home». Ma è stato l’unico momento di tensione a Doha, dove l’organizzazione sotto il profilo della sicurezza è stata impeccabile. Il divieto di vendere bevande alcoliche ha aiutato, nonostante le comprensibili proteste della birra sponsor del torneo, ma in generale il clima tra tutte le tifoserie, che si incrociano per le strade e sui mezzi pubblici, è davvero amichevole. Almeno per ora. Ogni dieci metri ci sono decine volontari che assistono gli ospiti nelle informazioni e di ragazzi della sicurezza che indicano la strada con quei ditoni giganti di plastica che si riconoscono anche a tanti metri di distanza.
Il ct Queiroz: «Questi ragazzi vogliono giocare Non fategli lezioni o finte morali»
IL FREDDO. Il problema su cui riflettere riguarda il sistema di condizionamento degli stadi, che nemmeno è a impatto zero sull’ambiente come ha fatto sapere il comitato organizzatore. In questi giorni quando cala il sole - molto presto - non fa così caldo da giustificare l’impiego di centinaia di enormi bocchettoni che obbligano i tifosi a coprirsi come se fosse inverno. Ok, tecnicamente è quasi inverno anche in Qatar ma le temperature sarebbero accettabili anche per i giocatori, senza provocare un’escalation di raffreddori sulle tribune.