Weah jr esalta gli Usa Bale lo ferma
Pareggio entusiasmante McKennie viene sostituito per un problema all’inguine
Il figlio di George in rete su un’imbucata super di Pulisic Il Galles torna a un Mondiale dopo 64 anni: la sua stella non delude
Il primo pareggio dei Mondiali del Qatar merita gli applausi. Una bella partita tra Stati Uniti e Galles, con entrambe le squadre che avrebbero potuto aggiudicarsi il successo, ma alla fine il pari è stato il risultato più giusto. Un primo tempo tutto Usa, Galles inesistente, ma che poi nella ripresa si è ribaltato mostrando sprazzi di bel gioco. Su tutti Pulisic autore di ottime giocate e dell'assist che ha mandato in gol Timothy Weah figlio d'arte (e del presidente della Liberia) George. Dall'altra parte Gareth Bale ha mantenuto la promessa della vigilia a 64 anni dall'ultima partecipazione gallese a un Mondiale: gol del pareggio e speranze di passare il turno ancora vive.
TUTTO USA. Fischio d'inizio ed è subito tutto-Usa. La squadra a stelle e strisce spinge subito il Galles nella propria metà campo con i Draghi Rossi che ci mettono ben 5' prima di sorpassare la linea di metà campo. McKennie (con un ciuffo di capelli con i colori della bandiera statunitense)-Pulisic è la linea diretta che porta nell'area avversaria e dopo 9' si sfiora il vantaggio in due occasioni, una dietro all'altra. Prima è Weah che mette un pallone al centro dell'area, c'è la testa di Rodom, quasi una reazione istintiva, che manda la palla nella propria porta, ci pensa Hennessey a respingere e nel prosieguo dell'azione ecco, un'altra testa, stavolta giusta, l'attaccante Usa Sargent che impegna ancora il portiere avversario che si salva in angolo.
ECCO IL GOL. La tattica del Galles è di lasciare il controllo della partita agli States, seconda nazionale più giovane in un Mondiale, inesperta, ma con una gran voglia di stupire. E gli statunitensi mostrano non solo ottime individualità, ma un gioco veloce, a volte anche spettacolare. Ma l'inesperienza in un paio di minuti si fa subito vedere con doppia ammonizione degli “italiani”: prima il milanista Dest poi la juventino McKennie due falli forse puniti troppo severamente dal fischietto locale Al-Jassim, entrambi ai danni di Williams. Ma non sono due cartellini gialli a rallentare gli Usa che finalmente e meritatamente trovano il vantaggio al 35' con Timothy Tarpeh Weah, attaccante del francese Lilla, figlio dell'ex bomber del Milan, George oggi presidente della Liberia. È Pulisic che scende rapidissimo verso l'area avversaria per poi imbeccare Weah che con un prezioso tocco infila il portiere in uscita. Mancava solo il gol agli americani dopo un primo tempo dominato, appena il 29 per cento di possesso palla per i gallesi.
CAMBIO. Rinunciatario nel primo, nel secondo tempo il Galles sposta il proprio baricentro in avanti e gli Stati Uniti cominciano a soffrire. Una partita nuova mentre McKennie che si era toccato in precedenza l'inguine, viene sostituito. La prima avvisaglia del Galles arriva al 19' con un gran colpo di testa di Davies respinto in angolo da Turner. Nemmeno i cambi ridanno vigore alle “Stelle e Strisce” così il Galles si avvicina sempre più al pari che arriva, inesorabile, al 37' grazie a Gareth Bale, il migliore dei suoi assieme agli instancabili Williams e Wilson, che prima si procura il rigore, molto male Zimmermann, e poi lo realizza con una fiondata che Turner può solo intuire: 23.533 giorni dall'ultima rete gallese in un Mondiale, era il 17 giugno 1958 la segnò Terry Medwin contro l'Ungheria, il lasso di tempo più ampio tra due gol per una singola nazionale nella storia dei Mondiali. Da quel momento la partita diventa più bella perché entrambe le squadre invece di pensare a mantenere il pareggio, cercano la vittoria che però non arriva e il punto è meritato per entrambe.