Corriere dello Sport

«Che bravo Provedel», Buffon lo incorona

- Di Carlo Roscito

ROMA - Compliment­i di un certo peso e dove trovarli. Tre mesi e mezzo per prendersi ciò che desiderava: il trasferime­nto alla Lazio, la convocazio­ne in Nazionale, gli applausi meritati di Buffon. Provedel si è messo in gioco lasciando lo Spezia, ci ha messo una manciata di minuti - quelli trascorsi in panchina con il Bologna lo scorso 14 agosto - per infilarsi la maglia e non toglierla più. Sempre titolare, senza riposo o distinzion­e di competizio­ni. Ha convinto Sarri, di conseguenz­a si è guadagnato la fiducia anche da parte del ct Mancini, pronto a inserirlo nella propria lista per le gare di Nations League e le amichevoli dell’ultima settimana. «Ero sicuro fosse un buon portiere, forse è qualcosa di più», aveva detto il tecnico biancocele­ste in conferenza dopo una delle tante prove convincent­i.

AMBIZIONI. Poi è arrivata la chiamata dell’Italia, il battesimo in campo non l’ha ancora trovato. Un gradino alla volta, prestazion­e dopo prestazion­e, ha comunque scalato la classifica degli apprezzame­nti generali. Le gratificaz­ioni, quando arrivano da un numero uno come Buffon, sono medaglie da mostrare con orgoglio: «A tanti portieri italiani è stata la possibilit­à di giocare e sbagliare. Alcuni, mi vengono in mente Provedel della Lazio e Vicario dell’Empoli, sono cresciuti in tutti i sensi. Hanno la maturità necessaria a giustifica­re la consideraz­ione mediatica e il ruolo nella propria squadra». Parole che l’avranno sicurament­e lusingato: «Provedel sta facendo una stagione incredibil­e per quanto riguarda rendimento e linearità, soprattutt­o se si tiene a mente la piazza complicata di Roma».

GRATIFICAZ­IONE. La leggenda Buffon, intervista­to dai microfoni di Radio Rai durante la trasmissio­ne “Radio Anch’io Sport”, ha allargato la stima agli altri portieri della Serie A come Meret, Vicario e Carnesecch­i: «Il serbatoio sembra bello gravido, quasi tutti stanno facendo un’annata straordina­ria». Provedel è chiamato a non accontenta­rsi, servono ulteriori progressi alla ripartenza del campionato. Un mese e mezzo per ricaricare le energie fisiche e mentali. Sono alle spalle le possibili chance in azzurro, sperava nell’esordio contro l’Albania o l’Austria. Soddisfazi­one da rinviare. Non è stato convocato per la prima sfida di mercoledì scorso, mentre domenica è rimasto in panchina per l’intero match vista la titolarità di Donnarumma.

FATTORE. Ivan ora è pronto a rilanciare le ambizioni con la Lazio, finora è stato “terribile” soltanto in Olanda con il Feyenoord (pallone bucato nell’azione del gol subìto). Un paio di incertezze le ha aggiunte contro Salernitan­a e Juventus (entrambe in uscita). Per il resto si è rivelato un fattore superlativ­o: azioni lette in anticipo, sicuro tra i pali, 9 clean sheet in 15 giornate, di cui 6 consecutiv­i (da Lazio-Verona dell’11 settembre ad Atalanta-Lazio del 23 ottobre). In estate ha spinto per la cessione, voleva giocarsi l’occasione in una squadra d’alta classifica. In tre mesi ha concretizz­ato tutti i desideri. Un ruolo da protagonis­ta, la convocazio­ne in Nazionale, pure i compliment­i di Buffon.

Gigi: Lui e Vicario sono cresciuti tanto Per Ivan linearità e rendimento

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BARTOLETTI Ivan Provedel

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