Il volo di Miretti la Juve si gode la sua saetta
L’esordio da titolare in Champions contro il Psg e quello in serie A, poi l’emozione dell’azzurro col Mancio Così il baby ha stregato Allegri
Miretti, il volo continua. Prosegue il momento d’oro del giovane centrocampista della Juve, che ha messo il punto esclamativo su questa prima parte di stagione vissuta da protagonista con l’esordio in Nazionale. Il Ct Mancini gli ha regalato una manciata di minuti nel recupero dell’amichevole persa in casa dell’Austria; una gioia grande così, nonostante l’epilogo non felice per gli azzurri. Per Fabio è stato verosimilmente l’inizio di un percorso che non potrà far altro che svilupparsi nel prossimo futuro, considerando le premesse e quanto visto finora. Lo juventino, d’altra parte, è passato attraverso tutte le rappresentative giovanili, dalla Under 15 fino all’Under 21, così come ha vissuto tutte la categorie del vivaio bianconero, dove è entrato all’età di 8 anni. Una favola che si è concretizzata con il salto in prima squadra, dove si sta guadagnando uno spazio sempre crescente.
ENERGIA. Le statistiche raccontano che Miretti ha collezionato nei primi tre mesi di stagione 18 presenze su 21 partite, tra campionato e Champions League, la metà delle quali da titolare, tra cui l’esordio dal primo minuto in Europa in casa del Paris Saint Germain. Non è tipo da farsi condizionare da grandi palcoscenici,
Fabio, dove al contrario si trova benissimo, o dalle responsabilità. Lo testimonia anche la personalità che mostra in campo, sempre pronto a proporsi, a chiedere il pallone, a cucire gioco. Da mezzala d’inserimento ma anche, in alcune circostanze, da trequartista libero di svariare su tutto il fronte offensivo alle spalle della prima punta. In questa posizione, da guastatore e incursore, l’ha proposto Max Allegri in alcuni passaggi delicati del cammino, quando le tante assenze hanno penalizzato non poco i bianconeri, come contro il Paris allo Stadium. Più in generale, Miretti ha portato una ventata di energia e di freschezza proprio quando la Juve ha sofferto di più. In occasione della clamorosa eliminazione dalla Champions, da Fabio e dagli altri talenti della casa - Fagioli, Soulé, Iling-Junior, lo stesso Kean - è arrivata la spinta che ha permesso di invertire la tendenza e di compensare almeno parzialmente il crollo europeo con le sei vittorie consecutive che hanno nuovamente issato la Signora al terzo posto in classifica prima della pausa. Dopo i Mondiali, il numero 20 bianconero ripartirà proprio da qui, da questo 2022 d’oro in cui ha davvero iniziato a recitare da protagonista e in cui è stato anche premiato con il Golden Boy Under 21, come miglior giovane italiano: «Sono cresciuto nel settore giovanile e tutto questo mi ha permesso di arrivare fin qua». Da tanti è stato definito il nuovo Marchisio che, tra l’altro, è stato un suo idolo e punto di riferimento fin da bambino. Per la qualità e la propensione agli inserimenti, Fabio lo ricorda sicuramente. «Vorrei il suo fiuto del gol…» ha confidato. Ecco, una delle missioni per il 2023, oltre a tentare la rimonta scudetto e l’assalto all’Europa League, è quella di cancellare lo zero alla voce gol e diventare decisivo anche sotto porta. Il meglio, insomma, deve ancora venire.
Trequartista ma anche mezzala Per molti è già il nuovo Marchisio