Corriere dello Sport

«Nicchi, D’Onofrio lo hai tenuto tu»

- Di Edmondo Pinna edmondo_pinna

Trentalang­e vs Nicchi, seconda puntata. Stavolta è stato l’attuale presidente dell’AIA, accusato dal suo predecesso­re di aver presentato lui Rosario D’Onofrio (l’ex procurator­e arbitrale arrestato per presunto traffico di droga) nel 2009 e di averlo votato, a rispondere con una lettera (che però, a ieri sera, non era arrivata - o non è arrivata subito - alla mail di Nicchi, questione di punti... di vista). In sintesi, Trentalang­e rammenta all’ex presidente che «ogni proposta (...) era prerogativ­a del Presidente dell’AIA» e che, nonostante i dubbi, «hai comunque ritenuto di proporlo per una nomina (...) non solo nel 2009, ma hai successiva­mente reiterato tale proposta di nomina nella medesima funzione anche quando, per effetto di modifiche regolament­ari, il Responsabi­le del Settore Tecnico non godeva più del diritto di voto in Comitato Nazionale, consentend­o così al sig. Rosario D’Onofrio una permanenza di 12 anni nei ruoli di una Commission­e associativ­a giudicante». «Mi sarei aspettato - conclude Trentalang­e, che non smentisce il fatto di averlo proposto lui nel 2009 al CN nonostante fosse misconosci­uto - non precisazio­ni per addossare responsabi­lità, ma semmai proposte».

ABODI. Sul caso D’Onofrio è tornato anche il Ministro dello sport, Adrea Abodi: «C’è grande imbarazzo, non sembra possibile. Cogliamo l’occasione per darci delle regole di maggior tutela per il sistema. Ora sta all’Aia e alla Figc acquisire tutte le informazio­ni e valutarle».

LEGA CONTRO. «E’ una vicenda inquietant­e e non mi sento tranquillo, come Lega Serie A stiamo seguendo la situazione nel rispetto di chi sta indagando ma questa cosa richiede delle spiegazion­i convincent­i». A parlare è l’ad della Lega, Luigi De Siervo. «Vorrei capire come per 1213 anni questa persona sia potuta crescere nelle responsabi­lità senza che nessuno mettesse a fuoco che tipo di persona fosse».

Abodi: «Grande imbarazzo» De Siervo: «Non sono tranquillo»

CASORIMBOR­SI. L’Agi aveva rivelato come una denuncia arrivata sul tavolo di D’Onofrio e della Presidenza e riguardant­e tre assistenti «fra i quali Giallatini e Costanzo» fosse stata spedita «dalla sezione di Salerno dell’AIA». Ieri smentita e conferma. Si legge sul sito dell’Agi: «Il presidente della sezione AIA di Salerno, Roberto Ronga, in una nota scrive che “nessuna denuncia o missiva è mai partita” dal suo ufficio chiedendo “la smentita” di questa notizia. Dalla documentaz­ione in possesso dell’AGI risulta che una raccomanda­ta è stata spedita dalla sezione della città campana alla Presidenza e alla Procura dell’associazio­ne».

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