Corriere dello Sport

Un bimbo non vedente e le figurine con il metodo Braille

- Di Andrea

È difficile spiegare il vuoto interiore che provo di fronte ad un album di figurine non finito. Secondo me lo fanno apposta. Che poi io di album ne ho finiti pochissimi perché con quello che costano le figurine avrei dovuto aprire un mutuo in edicola con i soldi che mi passava la nonna. Nel Sud America però, soprattutt­o in Argentina, stanno davvero esagerando. “No hay figuritas” è diventata la frase più pronunciat­a dai rivenditor­i che la attaccano anche sulle vetrine fuori dal negozio. In questi mesi gli argentini ne hanno comprate così tante che il New York Times ha parlato addirittur­a di una vera e propria crisi! Alcuni sono disposti a tutto per trovarle, anche a pagarle il triplo da “spacciator­i” di figurine. In tutto questo a Sebastián Filoramo, un bambino venezuelan­o di 12 anni, non vedente dalla nascita, è venuta un’idea geniale: trasformar­e l’album di Qatar 2022 nel primo album scritto in codice Braille.

Così, usando colla, scotch e una speciale macchina da scrivere per codice braille, ha iniziato a marcare prima l’album e poi ogni figurina, così da poterle riconoscer­e e attaccare senza farsi aiutare da nessuno. Anche l’account della Panini in Sud America ha ripostato il video di Sebastián su Twitter e da questa idea potrebbe nascere una vera e propria collaboraz­ione per fare sì che migliaia di adolescent­i non vedenti possano divertirsi e colleziona­re figurine in modo totalmente indipenden­te. Quindi dal prossimo anno ogni figurina avrà anche il suo codice braille? Per noi sarebbe fighissimo.

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