Corriere dello Sport

Santos ci crede «Noi da titolo»

«La squadra e Cristiano pensano solo a dare una gioia ai tifosi» Fenandes: «Il ct è un maestro»

- Di Andrea De Pauli

Finalmente arriva l’atteso fischio d’inizio del Mondiale anche per il Portogallo di Fernando Santos, che conta di lasciarsi alle spalle, una volta per tutte, l’affaire Cristiano Ronaldo. Fin qui è stata la polemica in questione a monopolizz­are tutti gli incontri con i giornalist­i dall’arrivo in Qatar. Alla vigilia della sfida col Ghana, l’esperto ct ha liquidato rapidament­e il tema. «Con il gruppo non ne abbiamo parlato, e neppure Cristiano ha detto nulla sull’argomento», il piccato commento del ct che ha regalato alla Seleçao lusitana l’Europeo del 2016 e la Nations League del 2021, finora i due unici titoli conquistat­i dal Portogallo. Il sogno, ovviamente, è completare la collezione con il trofeo più ambito, la Coppa del Mondo. «Vogliamo regalare una grande gioia ai nostri tifosi. Siamo fiduciosi per la qualità della squadra e la serietà del nostro lavoro».

SCOMODO.

Tutti a disposizio­ne per Santos, compreso il parigino Nuno Mendes, che dopo un giorno di riposo per un lieve problema muscolare è tornato a lavorare a pieno ritmo con i compagni. Ballottagg­io riaperto con Guerreiro, così, per la casacca da titolare sulla corsia mancina. Posto assicurato, invece, per Bruno Fernandes, che tra il serio e il faceto ha declinato l’invito dei cronisti a dare consigli tattici al suo ct. «Non faccio l’allenatore, ho un brutto carattere, come sento dire. Il maestro ci darà la ricetta giusta per vincere».

L’ex Novara, Udinese e Sampdoria, ora allo United, ha approfitta­to per chiarire il siparietto dell’incontro freddino con l’ormai ex compagno di club,

CR7 al momento dell’arrivo a Doha. «Non ho reagito male, stavamo scherzando. Il fatto è che dopo due ore in aereo il mio umore non era buono come il suo, che aveva viaggiato bello comodo sul suo aereo privato. Purtroppo stavolta non mi è stato possibile viaggiare con lui». Il centrocamp­ista, questo pomeriggio, disputerà la sua 50ª partita in nazionale.

FIGLI D’ARTE.

Di fronte ai portoghesi ci sarà il Ghana dei fratelli Jordan e André Ayew, figli del mitico Abedi Pelé, tre volte di fila Pallone d’Oro africano ad inizio anni ’90. E proprio André, capitano delle Black Stars, ha esibito una certa fiducia a ventiquatt­r’ore dal debutto. «Il Portogallo parte favorito, ma noi siamo pronti per rendere la vita difficile ai nostri avversari. Stiamo vedendo molti risultati sorprenden­ti. Ci proveremo». A dir poco movimentat­i i primi giorni in Qatar per la Selezione africana, che domenica scorsa è stata evacuata dall’hotel in cui alloggia per un’emergenza. In precedenza, il Ghana aveva fatto notizia per aver dimenticat­o in patria le casacche da gioco. Contrattem­pi che non hanno intaccato per nulla la fiducia del ct Otto Addo. «Abbiamo il sogno di battere il Portogallo. Difficile, ma ci proveremo».

Il Ghana schiera i figli di Abedi Pelé «Questo è il torneo delle sorprese»

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ANSA Fernandos Santos e Bruno Fernandes in conferenza

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