Marcos Antonio, per migliorare serve la palestra
Tempo e fiducia dalla sua parte. Pensava di lasciare subito il segno, di essere più protagonista. Marcos Antonio sta sfruttado la sosta per diventarlo il prima possibile. Lavora sodo in Brasile, la lunga sosta della Serie A può fargli comodo per riordinare le idee e fissare i prossimi obiettivi personali: guadagnare spazio e considerazione, superando quella fase di apprendistato che spesso complica i piani dei giovani provenienti dall'estero. Il brasiliano punta a una crescita costante agli ordini di Sarri, un maestro a lanciare i calciatori quando ci sono talento e disponibilità massima. Minutaggio destinato ad aumentare, il tecnico è convinto che a breve farà i conti con un "altro" calciatore. Più affidabile, magari anche più resistente agli urti in campo. Proprio per questo, durante il periodo di pausa, il classe 2000 sta portando avanti sedute individuali per mettere su massa muscolare. Serve una maturazione fisica, oltre che tattica.
LAVORO. Il centrocampista, qualche giorno fa, proprio per questo ha postato su Instagram un video delle fatiche in Brasile, dove è tornato per riabbracciare il figlio e godersi le brevi vacanze che stanno intervallando le sgambate a Formello. Dedizione e relax. Ripetute di sollevamento pesi, nel suo caso - a maggior ragione - la palestra deve accompagnare gli allenamenti sul terreno di gioco. Anche perché, a livello tecnico, Marcos Antonio ha mostrato le sue qualità fin dalla fase di preparazione svolta ad Auronzo. Raggiunse i compagni con qualche giorno di ritardo in ritiro (arrivò insieme all'altro neoacquisto Casale) mettendo immediatamente in risalto la visione di gioco e la pulizia dei passaggi.
ADATTAMENTO.
Le complicazioni sono arrivate con le partite ufficiali. Un ruolo delicato, quello del regista: una questione di abitudine, come sottolineato anche da Sarri parlando del compagno di reparto Cataldi. La crescita di Danilo è stata evidente, ha guadagnato consapevolezza e sicurezza. Fino all'anno scorso si giocava il posto con Leiva, adesso è il proprietario fisso della maglia. Dodici mesi agli ordini di Sarri si notano eccome. La speranza della Lazio è proprio questa, che il discorso valga pure per Marcos Antonio, arrivato in Italia a 22 anni e dopo le disavventure vissute con lo Shakhtar Donetsk. Lo stop per la guerra ha finito per svantaggiarlo ulteriormente nei primi mesi in Italia. Ha pagato un doppio scotto.
MINUTAGGIO. Si può solo migliorare, insomma. Finora sono state 11 le presenze complessive, da dividere tra Serie A (8) ed Europa League (3). Un totale di 408 minuti, conti alla mano una media di 37 a partita. Ne ha giocate 5 dall'inizio, il resto sono spiccioli sparsi qua e là. Qualche buona prestazione, altre da dimenticare come nella trasferta di Genova. Due sbagli ravvicinati (la palla persa e l'errore in copertura) che costarono il pareggio della Sampdoria firmato da Gabbiadini (1-1). Due punti persi nel recupero. Marcos Antonio, investimento da circa 8 milioni di euro, è solo all'inizio del percorso in biancoceleste. Ha bisogno di tempo e fiducia, sono entrambi dalla sua parte.
Sarri conta su di lui : aspetta soltanto che diventi un po’ più “resistente”