«Costruire il Cagliari sul modello Sassuolo»
Le linee programmatiche del nuovo direttore sportivo Bonato: La mia visione ricalca quella del presidente Giulini. Va capito cosa non va per ripartire
L'obiettivo è riproporre un modello vincente, magari puntando sull'esperienza col Sassuolo, per costruire un Cagliari vincente, che sappia divertire i suoi tifosi e che, una volta riconquistata la A, riesca a diventarne protagonista. Ma il progetto sposato dal nuovo direttore sportivo rossoblù Nereo Bonato rischia di avere un nemico insidioso: il tempo. La politica del tutto e subito potrebbe, infatti, cozzare con una programmazione pluriennale che è l'unico modo certo per costruire un giocattolo che duri nel tempo.
LA PRESENTAZIONE. Voglia, determinazione ed esperienza non mancano dal nuovo dirigente, ieri presentato ufficialmente affiancato dal Direttore Marketing e Management, Stefano Melis che lo ha introdotto così: «Siamo giunti, tra tanti profili, a una scelta che riteniamo giusta per il Cagliari. Le competenze di Bonato, i suoi modi e il background oltre alle sue qualità, si conciliano con la struttura che stiamo cercando di mettere in piedi da subito». Il programma è ambizioso e ad ampio raggio. Ma i tifosi si aspettano subito una scossa, tanto che hanno ricominciato a sognare già la scorsa settimana quando Radja Nainggolan, ai saluti con l'Anversa, si è quasi proposto per un ritorno. «Fa piacere - ha detto il neo ds - quando un giocatore che è stato in una società spende parole di apprezzamento, ma ora credo che tutto vada concentrato su quello che abbiamo in casa e su quello che non ha funzionato per trovare le soluzioni, in tempi brevi, perché possa funzionare nel modo giusto. Non abbiamo parlato ancora col tecnico di mercato o situazioni future».
FARE IN FRETTA. E allora subito sotto col lavoro per Bonato che dopo una rapida fase di conoscenza dell'ambiente, dovrà bruciare i tempi di ambientamento per far decollare il Cagliari. Al suo arrivo in Sardegna, l'aereo in fase di avvicinamento ha ripreso quota a causa di uno stormo di uccelli in pista. Come un segno di nuovo decollo per la sua nuova squadra: «La società è proiettata al futuro ma bisogna lavorare su due fronti: far rendere al meglio un gruppo che finora ha dato meno rispetto alle attese e pensare come costruire una squadra che sappia durare nel tempo. Col Sassuolo siamo partiti dalla C2 e siamo arrivati in A con un modo di lavorare che, con le giuste modifiche, può essere riportato in una realtà come Cagliari».
«Nainggolan? Bello sapere che vuole tornare. Ma ora ci sono altre priorità»
AL LAVORO. Bonato ha conosciuto prima la dirigenza, poi lo staff tecnico e, ieri, la squadra, ma gli servirà qualche giorno per capire come procedere. «Arrivo in un momento delicato, ma credo che si possa iniziare con un percorso di crescita condiviso. La retrocessione ha lasciato scorie, e la pressione di dover tornare subito in A non aiuta. Voglio immergermi nella nuova realtà per capirne le problematiche e trovare le soluzioni». Contratto sino a giugno 2024 ma non ci saranno ostacoli ad un prolungamento ove le cose dovessero andare per il verso giusto. «Facendo riferimento a quanto accaduto negli ultimi anni, il presidente Giulini ha voluto rifondare e riprogrammare la società. Penso abbia scelto me perché nella mia visione ho dato la stessa idea di società che aveva lui. Sarà un percorso condiviso e non usa e getta».