Ricciardo felice torna in Red Bull Ora Perez trema
Riserva dov’è cresciuto con Max Schumacher parla con Mercedes (e intanto Hülkenberg lo critica)
Daniel Ricciardo è tornato a casa. Dopo la separazione consensuale ma fredda da Red Bull (fine 2018) che aveva occhi solo per Max Verstappen, la ricerca di una macchina competitiva nel 2019-2020 con Renault e la ricerca di sé stesso nel 20212022 con McLaren (feeling tecnico mai trovato con la vettura di Woking, fu un’eccezione la vittoria di Monza nel 2021), l’australiano con radici italiane è rientrato nella squadra con cui è cresciuto.
Il suo ruolo è ovviamente quello di terzo pilota, con prospettive di lavoro al simulatore e disponibilità a sostituire i titolari, qualora dovessero fermarsi (il Covid rimane in agguato per tutti). Ma costituisce soprattutto una spina nel fianco di Sergio Perez il quale, sotto contratto con Milton Keynes fino a tutto il 2024, spesso quest’anno non ha convinto. Il suo peggior momento è stato proprio domenica scorsa ad Abu Dhabi quando è stato surclassato da Charles Leclerc sulla capacità di far durare le gomme - da sempre una delle migliori qualità del messicano - e ha dovuto lasciare al ferrarista il secondo posto nel Mondiale piloti.
«Sono tornato dove tutto è cominciato - ha detto Ricciardo, felice dopo aver rischiato di restare fuori dal giro della Formula 1 - tutto è a dir poco molto bello. Sto provando a rimanere calmo ma provo in me sentimenti di entusiasmo. E’ bello tornare a casa, sono molto felice».
Rimane sospesa invece la posizione di Mick Schumacher, che dopo l’appiedamento della Haas per fare posto a Nico Hülkenberg parla con la Mercedes, sempre per il ruolo da terzo pilota. Intanto Hülkenberg - il cui ingaggio anche nella sua Germania non è piaciuto a molti, essendo costato il posto al figlio del grande Schumacher - ha avuto un’uscita realistica ma abrasiva: «In Formula 1 funziona così. Quando corri devi convincere la tua squadra con le prestazioni, e se non lo fai il team ti sostituisce». Ora sta a lui convincere la Haas di aver scelto bene, e non fare danni non basterà: dovrà andare forte almeno quanto il compagno Kevin Magnussen.