Corriere dello Sport

Messi Solo una lacrima sul viso

Viaggio nel Mondiale televisivo con viva Eriksen, il Mago Ochoa, Bobo Vieri l’australian­o, l’Olanda sprecona, l’Inghilterr­a bella bionda e il povero Leo perseguita­to dal fantasma di Diego

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CaroCucci,iMondiali di calcio 2022 sono trasmessi a orario da pensionati al bar... Alle 11, 14, 17, 20, orari non da liberi profession­isti ma da liberi pensatori. Ce n’è per tutti.

*Il grande Messi cade sotto l’ombra di Diego, se s’inchinasse al Dio sarebbe cosa umile e giusta. *Christian Eriksen è la favola danese, gioca bene, non riesce a vincere ma vince la sfida della vita.

*Il portiere del Messico Ochoa al suo quinto Mondiale para un rigore per una squadra che è sempre bella ma incompiuta, è una nazionale sempre in cerca della sua identità: europea o sudamerica­na? *Vedere l’Australia fa tornare in mente l’anno di grazia 2006: con un magico rigore di Totti iniziò la cavalcata Mondiale. *L’Olanda più che un’arancia meccanica sembra un passato di verdure lassativo. *L’Inghilterr­a ha sempre belle speranze ma è come l’unica bionda in discoteca o in piscina. Tutti la vogliono, ma alla fine delude e nessuno la prende. *Credo che tutti noi davanti alla tv facciamo il gioco come è cambiata, com’era la nostra vita a cadenza di 4 anni mondiali, dov’eravamo e con quale tv...

Massimo Moletti, Cerano (NO) - libero.it

Caro Moletti, la sua mail mi aiuta a prendere una pausa da pensionato, da libero pensatore e ormai inguaribil­e autore di graffiti. La seguo e penso innanzitut­to al Messi ragazzo che ho conosciuto tanti anni fa a una premiazion­e, avvolto dalla giacca del papà per sembrare ometto: è rimasto sempre così, come protetto da qualche paura, il suo rivale, Ronaldo, è un sorriso sfacciato, lui una lacrima sul viso. Messi Solo. Eriksen rappresent­a felicement­e il bello assoluto del calcio: la vita. Il Messico mi fa tornare alla mente quel vecchio collega che nel’86, all’Azteca, dopo una partita gagliarda purtroppo perduta, gridò in tivù «Un’altra derrota gloriosa, mi basterebbe una povera vittoria». E l’Australia? Al Circolo Rai di Alessandra De Stefano ho visto Bobo Vieri commosso davanti alle immagini di Papà Bob, il mio vecchio amico rossoblù che quando gli nacque il figliolone, a Bologna, il 12 luglio del 73, chiamò il mio fotografo e mi fece avere la prima immagine di un piccolo gigante fra le braccia della mamma orgogliosa, Nathalie, che lo ha cresciuto campione prima in Australia poi a Prato. È l’unico calciatore che ho visto in fasce.

L’Olanda ha meriti immensi nei confronti del prossimo: ha insegnato a vincere a mezzo mondo ma troppo ammirata di se stessa ha raccolto scarsi successi, quasi a dire: vincere non è l’unica cosa che conta. Non mi risulta che Boniperti abbia mai pensato ad acquistare Crujiff, a modo suo inadatto alla Juve, come Maradona. Misteri della fede. L’Inghilterr­a è davvero una bella bionda e mi fa tornare in mente Cochi e Renato che la cantavano, filastrocc­a senza fine con una battuta equivoca, e lei - a domanda «Come porti i capelli bella bionda?», rispondeva «Me li faccio sul davanti, sul di dietro e sul di fianco». L’illusione inglese: s’è fatta la Germania, nel ‘66, e poeu pu…

È vero, anche a me capita di ripensare, mentre guardo un Mondiale, al culo che ho avuto nella vita: girando il mondo a spese altrui ho visto “in presenza” dieci volte lo spettacolo più bello del mondo con l’Italia azzurra non sempre tenebra: in Germania, Argentina, Spagna, Messico, Stati Uniti, Francia, Corea e Giappone, Germania bis e Sudafrica. In tv il resto, un brutto Brasile e poeu pu azzurro, Russia e Qatar, davvero roba da pensionati. Mi dicono che il prossimo Mondiale si giocherà in Canada, Stati Uniti e Messico. C’è qualcuno che mi paga il biglietto?

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GETTY Leo Messi, 35 anni

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