Bassino seconda e contenta
Sulle nevi americane l’azzurra è battuta solo da Lara Gut A Killington, dove tre anni fa vinse la prima gara della carriera, Marta ritrova il sorriso: «E’ solo l’inizio»
Killington è davvero un posto magico per Marta Bassino. Nella località del Vermont in cui aveva ottenuto la prima vittoria della carriera tre anni orsono, la ventiseienne cuneese ritrova il sorriso che lo scorso inverno troppo spesso aveva smarrito e sale sul secondo gradino del gigante statunitense, venendo superata di appena 7 centesimi dall’inesauribile Lara Gut-Behrami.
Più forte delle raffiche di vento che hanno disturbato la seconda manche, la piemontese dell’Esercito è andata in crescendo e, dopo la quinta posizione ottenuta con la prima discesa sul pendio americano, ha sfoderato un gran finale nelle ultime porte per andare a prendersi il podio numero 22 in Coppa del Mondo: sale così all’11° posto di sempre della graduatoria italiana che mette insieme uomini e donne, agganciando due icone quali Giorgio Rocca e Peter Fill.
«Sono molto, molto contenta di avere iniziato così la stagione, sciando in questa maniera. Nella prima manche il tracciato girava tanto ed era difficile sciare bene tecnicamente, nella seconda tutto era molto più filante e mi è venuto tutto più naturale - ha raccontato a caldo - Mi sono piaciuta sotto tutti i punti di vista, ho gestito bene la situazione, tirando fuori la grinta e mostrando le mie capacità. La tensione era logico che ci fosse, però l’ho trasformata in energia positiva. Adesso mi sposto a Lake Louise, farò le prove e poi gareggerò in superG».
È arrivata a un passo dal bis, ma gliel’ha soffiato la svizzera che arrivò a braccia alzate per la prima volta nel 2009 sulle nevi di casa a St. Moritz e ancora non vuole saperne di lasciare spazio alle avversarie. Per capire le dimensioni dell’impresa della poliedrica Gut-Behrami, basti pensare che non metteva in riga le rivali in gigante dall’ottobre del 2016, quando aveva vinto a Sölden. Terza piazza per la regina della disciplina nella passata stagione, Sara Hector, che ha perso due posizioni dopo aver chiuso al comando la prima manche.
L’Italsci, dunque, lascia subito il segno al primo gigante dell’anno e si coccola quella Bassino che, nonostante una stagione altalenante, aveva finito la scorsa campagna di Coppa del Mondo con lo stesso piazzamento alle finali di Meribel (che a febbraio sarà teatro dei Mondiali), alle spalle della compagna Federica Brignone. Già alla vigilia si sperava in un grande risultato, sia per il feeling con le nevi statunitensi, sia per l’ottima condizione della piemontese, come ci aveva svelato il suo preparatore atletico, Marco Giordano. Per quest’ultimo, che la segue sin da quando Marta aveva 13 anni, la sua pupilla è la «Federer della neve»: la leggerezza con cui scia, gli dà ragione perché la tecnica sopraffina della piemontese non è dote comune. L’ulteriore step nella crescita sarà quella di ritrovare la costanza di due anni fa. «Quest’anno l’obiettivo è giocarmela in tutte le gare, partire molto serenamente senza pensare troppo a sciare, ma soltanto a divertirmi», dichiara Marta.
La grande favorita per la «Coppona» resta Mikaela Shiffrin, nonostante l’anonimo 13° posto di ieri davanti al pubblico amico: già oggi, la regina della neve cercherà di prendersi la rivincita nell’amato slalom. Esordio senza acuti, invece, per Federica Brignone, ieri soltanto nona e oggi a caccia dei primi punti stagionali tra i pali stretti.
L’altro sorriso di giornata in casa azzurra è quello che irradia il volto di Roberta Melesi. La ventiseienne lombarda ha sfoderato il tempo più veloce della seconda manche (50”42) per regalarsi il miglior risultato della carriera, risalendo dal 28° all’11° posto: «Mi sono divertita e sono contenta di avere tirato fuori quello che sto costruendo. Mi auguro sia un punto di partenza per migliorare ogni giorno».
«Ho trasformato la tensione in energia positiva Ora farò il superG»
Brignone nona Sorpresa Melesi 11ª e miglior tempo nella 2ª manche