Corriere dello Sport

«Dai azzurre usciamo da questo cono d’ombra»

Oggi a Napoli l’Italia femminile ospita la Slovacchia (ore 19 diretta Sky Sport): vincendo ipotechere­bbe la qualificaz­ione La stella Zandalasin­i: «Ci serve un grande risultato per tornare ad ottenere la stessa visibilità che avevamo nel passato»

- Di Fabrizio Fabbri

La qualificaz­ione per l'Europeo 2023 è lì ad un passo. Servirà alle azzurre di Lino Lardo, dopo la passeggiat­a contro la Svizzera, sconfigger­e oggi a Napoli (ore 19 al PalaBarbut­o) la Slovacchia. E se le elvetiche dovessero perdere in casa contro il Lussemburg­o, tutto sarà ufficialme­nte scritto. Ma anche in caso di successo delle svizzere, e ovviamente anche dell'Italia, ci sarà solo da attendere i prossimi turni per certificar­e l'accesso alla fase finale del prossimo torneo continenta­le.

A guidare le azzurre, con la sua classe e leadership, sarà ancora una volta Cecilia Zandalasin­i, classe 1996 183 centimetri, stella anche della ambiziosa Virtus Bologna femminile.

Cecilia dopo la vittoria estremamen­te facile contro la Svizzera, oggi con la Slovacchia sarà partita vera?

«Le elvetiche sono state avversarie che abbiamo domato senza particolar­i difficoltà per vari motivi. Diciamo che più che una partita di qualificaz­ione per gli Europei, è sembrato, per ritmo ed agonismo, quasi un allenament­o, senza mancare di rispetto a nessuno. Stavolta però ci attende una partita differente per quello che rappresent­a e per la qualità delle avversarie. Abbiamo già superato le slovacche all'andata in casa loro. Mma conta poco: sappiamo che sarà una partita completame­nte diversa. una squadra completa che dovremo affrontare con lo spirito giusto, con rispetto ma senza alcun timore. La qualificaz­ione è ad un passo e dobbiamo prendercel­a».

Questi giorni a Napoli vi hanno viste impegnate in campo e fuori nel sociale. Cosa porta dentro di queste esperienze?

«Abbiamo vissuto con partecipaz­ione la “giornata contro la violenza sulle donne”. L'impegno sociale, di qualunque tipo si tratti, è argomento sentito dalla nostra Federazion­e e non posso che condivider­e. Mi viene però da dire che sembra essere paradossal­e celebrare una giornata contro gli atti di violenza sulle persone di sesso femminile, perché queste cose non dovrebbero mai accadere. Ma questo purtroppo è il mondo moderno, con tutte le sue contraddiz­ioni e brutture. Poi abbiamo svolto un breve allenament­o con il gruppo dei Charltans, dei ragazzi locali che sono una bandiera dell'inclusione con atleti normodotat­i e altri affetti da disabilità. Un'esperienza intensa che dovremo ricordare sempre per la felicità che abbiamo donato loro e le emozioni che ci hanno restituito». «Non sono poi così vecchia e il gruppo è abbastanza eterogeneo. Certo, si sta procedendo all'inseriment­o delle migliori giovani e il processo che coach Lardo sta portando avanti sembra stia procedendo bene. Io quando posso do consigli, ascolto ciò che mi dicono, condivido momenti anche fuori dal campo».

Perché, rispetto al passato, il movimento femminile italiano fatica a ritagliars­i uno spazio di visibilità importante? Negli anni 80 e 90 non era così.

«Sembra banale come risposta ma credo che la mancanza di risultati sia alla base di questo. Servirebbe un grande risultato della Nazionale per uscire dal cono d'ombra dove, sembra, siamo finite».

Intanto lei dopo varie esperienze, dalla WNBA dove ha vinto un titolo con Minnesota nel 2017 fino al passaggio all'ambizioso Fenerbahce Istanbul, sembra essere approdata in un porto sicuro in Italia. Come si trova a Bologna?

«La Virtus femminile ha un grande progetto che ho sposato con entusiasmo. La nostra è una crescita che stiamo affrontand­o passo dopo passo per provare ad arrivare il più in alto possibile. In Italia dobbiamo affrontare tante squadre di valore, tra le quali le campioni in carica di Schio che restano le grandi favorite».

Bologna è una città ideale dove fare basket?

«Fantastica da questo punto di vista, non si parla quasi d'altro. La nostra squadra maschile, la Fortitudo, noi. Ce ne è per tutti i gusti, con tanti tifosi caldi e appassiona­ti».

Che futuro la attende?

«Non dite che sono una veterana della squadra: non sono poi così vecchia!»

«Sono concentrat­a sulla Nazionale e sulla Virtus. Non voglio farmi distrarre da nulla perché ci sono tanti piccole tappe da percorrere per arrivare poi a ottenere i risultati che tutti sogniamo».

Dall'altra parte dell' Oceano però c'è sempre la WNBA che potrebbe tentarla?

«Tornare in WNBA sarebbe complicato per via delle nuove regole»

«E' stata una bellissima esperienza che sono felice di aver vissuto e che mi ha certamente dato tanto a livello caratteria­le e tecnico. Però le regole ora sono cambiate, ed è molto complicato pensare di poter conciliare il doppio impegno in Europa e poi negli Usa. Lo ripeto, il mio presente e il mio futuro hanno due colori: l'azzurro e il bianconero della Virtus».

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Torniamo alla Nazionale. Lei non è più la giovane stella del gruppo ma una veterana che può essere un pilastro del rinnovamen­to azzurro, vero?
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CIAMILLO Cecilia Zandalasin­i, 26 anni, ala della Nazionale
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