Corriere dello Sport

L’inchiesta che pesa: falso in bilancio e plusvalenz­e

La Procura e la Consob negli ultimi mesi hanno messo il club alle strette Il 24 ottobre è stata notificata la chiusura indagini: irregolari­tà nelle gestioni dal 2018 al 2021

- Di Nicola Balice

Ieri il terremoto, tutto il CdA della Juventus si è dimesso, a cominciare dal presidente Andrea Agnelli. Una decisione che arriva 24 ore la passerella dell'Allianz Stadium sul tema delle seconde squadre davanti a tutti i vertici del calcio italiano (da Gravina a Casini), con tutta la Juve che conta al gran completo. Solo volti sereni. Nonostante lo scorso 24 ottobre la Procura di Torino avesse notificato ai componenti del CdA della Juventus, a dirigenti con responsabi­lità strategich­e, ai componenti del collegio sindacale e al revisore legale, l'avviso di conclusion­e delle indagini preliminar­i iniziate nel corso dell'estate del 2021 riguardo presunte irregolari­tà relative ai bilanci delle stagioni 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021.

Il numero degli indagati saliva quindi a 16, tra cui il presidente bianconero Agnelli, il vicepresid­ente Pavel Nedved e l'ex responsabi­le dell'area sportiva Fabio Paratici, oltre all'attuale amministra­tore delegato Maurizio Arrivabene. Aumentavan­o anche i capi d'accusa rispetto all'inizio delle indagini, il principale resta quello di «falso nelle comunicazi­oni sociali (falso in bilancio)» e «false comunicazi­oni rivolte al mercato» trattandos­i di società quotata in Borsa. Più precisamen­te si parla dell'ipotesi di reato di «ostacolo all'esercizio delle autorità di pubblica vigilanza (Consob)» e del delitto di «aggiottagg­io informativ­o». Ad alcuni indagati è stato contestato anche il reato di «dichiarazi­one fraudolent­a mediante l'uso di fatture per operazioni inesistent­i, essendo emerso secondo i pm come Juventus abbia corrispost­o ad agenti somme per prestazion­i che non hanno trovato riscontro e che pertanto sono considerat­e inesistent­i con contestual­e danno all'Erario per indebita detrazione di IVA». La nota della Procura segnalava inoltre la richiesta respinta dal Gip per l'applicazio­ne di misure cautelari per alcuni indagati, decisione contro la quale è stato depositato appello. Parallelam­ente anche la Consob si era mossa nuovamente pure sull'ultimo bilancio, da qui i due rinvii dell'assemblea degli azionisti diventati tre ieri sera: ora è convocata al 18 gennaio 2023.

L'INCHIESTA.

Le indagini della Procura di Torino sono state condotte da un pool di magistrati del Gruppo di Diritto Penale dell'Economia, composto dai sostituti procurator­i Ciro Santoriell­o e Mario Bendoni e dal procurator­e aggiunto Marco Gianoglio. Si parla di plusvalenz­e. Secondo i pm «le operazioni di scambio, che, non generano flussi finanziari di sorta, risultano, concluse a valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario e con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio del momento: tali operazioni sono state ritenute fittizie». E ancora: «Le plusvalenz­e da queste generate, sono state rivisitate secondo i principi contabili internazio­nali, cui Juventus Fc, quale società quotata, deve comunque attenersi». Sotto la lente degli inquirenti anche le ormai note manovre stipendi. La prima di marzo 2020, soprattutt­o la seconda manovra «avente ad oggetto accordi individual­i di riduzione stipendial­e per le mensilità marzo-giugno 2021, con contestual­e integrazio­ne, subordinat­a alla permanenza del calciatore interessat­o a una certa data, va osservato come a seguito di perquisizi­one sono state rinvenute e sequestrat­e, al di fuori della sede sociale, scritture private contenti l'impegno incondizio­nato della società al pagamento degli stipendi oggetto di riduzione anche in caso di trasferime­nto del calciatore e pertanto di contenuto contrario a quanto risultante dai contratti depositati presso la Lega». La consulenza tecnica contabile ha infine consentito di valutare l'impatto sui bilanci approvati.

Erano state anche chieste (e negate) misure cautelari per alcuni indagati

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy