Corriere dello Sport

Yakin non vuole mollare «Svizzera, dipende da te»

Il ct si concentra già sulla Serbia «Abbiamo il destino nelle mani Il Brasile? Puniti da una magia»

- Fa.ma.

Che la serata non sarebbe stata semplice s'era intuito molto presto. Diciamo già nel corso della marcia di avviciname­nto allo Stadium 974: il bus della Svizzera viaggia spedito verso l'arena di Doha ma in un attimo, a causa di un rallentame­nto improvviso del corteo di scorta dovuto al traffico, tampona l'automobile che lo precede. Nulla di preoccupan­te, comunque: l'impatto è lieve. Sicurament­e più morbido di quello con la Seleçao: la sconfitta non chiude le porte della qualificaz­ione ma la terza e ultima sfida con la Serbia sarà di quelle senza appello. Tremenda. Il ct Yakin, però, guarda all'appuntamen­to di venerdì con fiducia: «Abbiamo giocato una buona partita e difeso anche bene: ci ha punito soltanto una grande giocata».

IL DESTINO. E allora, il risultato non vale una resa. Niente da fare: la Svizzera è viva e l'ha dimostrato. Però fa rumore, e molto, il dato venuto fuori

fine: zero tiri in porta e anche fuori. «Avevamo due assenze importanti e per questo motivo era difficile fare dei cambi offensivi», spiega Yakin riferendos­i innanzitut­to al forfait di Shaqiri per un problema muscolare accusato nel corso del riscaldame­nto. «La sua verve è mancata, ma siamo stati compatti per quasi tutta la partita e abbiamo pagato una giocata intelligen­te. Sarebbe stato difficile osare di più: è sempre rischioso con il Brasile. Nel finale c'era poco tempo per cambiare qualcosa e cercare di raddrizzar­e la storia». E ora, tutto sulla passerella con la Serbia. Decisiva per il passaggio agli ottavi: «Sì, conta soltanto questo: è tutto nelle nostre mani», dice Freuler. L'ex centrocamp­ista dell'Atalanta, passato in estate al Nottingham Forest, ammette però qualche limite: «Forse avremmo potuto rischiare di più, ma anche loro hanno giocato a ritmi bassi. Il gol subito ci ha fatto molto male, soprattutt­o dopo aver sofferto insieme per ottantacin­que minuti, ma bisogna sottolinea­re che la giocata è stata qualcosa di speciale».

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ANSA Murat Yakın, 48 anni, è ct della Svizzera dal 2021
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