Bruno Fernandes «Ma il primo gol pensavo fosse di Cristiano»
Il match winner dei portoghesi al settimo cielo racconta un aneddoto sulla rete dell’1-0 «L’unica cosa che conta è essere approdati agli ottavi» Amaro Uruguay, Gimenez: «Non siamo scesi in campo»
Eper fortuna che la relazione tra i due si era fatta freddina. Poche volte si era visto Cristiano Ronaldo festeggiare con tanta allegria le reti di un compagno come accaduto, stavolta, con la doppietta di Bruno Fernandes. Sì, proprio quel Bruno Fernandes con cui, fino a qualche giorno fa, CR7 condivideva lo spogliatoio del Manchester United e che lo avrebbe salutato con un certo fastidio al momento del nuovo incontro in Qatar. Come spiegato dai due, l’ex Novara, Udinese e Sampdoria era reduce da un faticosa traversata su un aereo di linea, mentre l’eterno ragazzo di Madeira si era presentato fresco come una rosa dopo un viaggio sul suo aereo privato. Di qui il siparietto, secondo i due diretti interessati, assolutamente scherzoso. E che il rapporto sia davvero idilliaco lo ribadiscono, ora, le reazioni del 5 volte Pallone d’Oro, letteralmente scatenato per le prodezze del connazionale. E pazienza se i due gol potevano essere suoi. Il primo, in realtà, un po’ gli appartiene, visto che il tiro cross di Bruno Fernandes non avrebbe mai ingannato l’estremo difensore uruguaiano Sergio Rochet, senza il movimento dell’ex attaccante di Juve e Real. Il secondo, arrivato con una perfetta esecuzione dal dischetto, poi, sarebbe stato suo, se il rigore fosse stato assegnato con Ronaldo ancora in campo. Poco male. Festeggiamento scatenato a bordo campo. Tanto, a questo punto della carriera, 118 o 119 gol con la casacca lusitana cambiano poco. L’importante è aver già strappato il biglietto per gli ottavi.
UNITI PIÙ CHE MAI. A dir poco raggiante l'mvp Bruno Fernandes, che ha sfiorato la tripletta con un legno colto nel finale. «Ho festeggiato il primo gol come se l’avesse segnato Cristiano. Ero convinto che avesse toccato il pallone», spiega il centrocampista. E in realtà, anche la Fifa aveva assegnato in un primo tempo la rete a Ronaldo, salvo poi correggersi. «Il mio obiettivo era crossare per Cris, ma cambia poco. Siamo contenti per la vittoria della squadra. Cristiano è un attaccante, vive per il gol, ma l’unica cosa che conta è che ci siamo già assicurati il passaggio agli ottavi». Bruno, poi, ha colto al balzo l’occasione per ribadire che all’interno dello spogliatoio portoghese l’ambiente è ottimo. «È un successo del nostro gruppo, della nostra unione, della dedizione che mettiamo in campo e dell’aiuto reciproco che non manca mai. Tutti questi elementi spiegano il risultato».
TALENTO INESPRESSO. Umore agli antipodi per l’Uruguay, che dopo due partite ha messo a segno solo un punticino, non riuscendo a segnare neppure un gol - come Messico e Tunisia e ora si ritrova nei guai. «Ci siamo ricaduti ancora, come nella prima partita. Non siamo scesi in campo convinti, eravamo un po’ titubanti e lo abbiamo pagato», il pensiero del difensore dell’Atletico Madrid, José Maria Gimenez, che nel finale ha toccato il pallone con la mano, con un rigore insensato fischiato da Faghani. «Siamo molto amareggiati per non essere ancora riusciti ad esprimere il nostro grande potenziale. Perché sono con- vinto che abbiamo una squadra fortissima, con giocatori di livello mondiale. Ora dovremo dimostrarlo contro il Ghana. Daremo tutto per ottenere la qualificazione agli ottavi».
Fra l’ex Samp e CR7 sorrisi e abbracci dopo la doppietta qualificazione