Corriere dello Sport

Milinkovic top da Mondiale e cambio shock

Sergej segna e incanta, ma il ct lo sostituisc­e e lui non nasconde la rabbia: «Abbiamo sbagliato»

- Di Fabrizio Patania

Si stava prendendo il Mondiale. Glielo ha sfilato, sul più bello, il ct Stojkovic, richiamand­olo in panchina. Mancavano 12 minuti più altri 6 di recupero e Sergej Milinkovic, chissà, l’avrebbe potuta ancora risolvere inventando uno dei suoi colpi. La caviglia gonfia non c’entra. Motivi di ordine tattico. Sul 3-3, Pixie si è spaventato e ha preferito rinforzare gli ormeggi, mettendo un giocatore più fresco. Dentro Grujic, un mediano vero, per virare verso il 3-5-2 ed evitare ulteriori imbarcate. Il centrocamp­o, è vero, si stava scollando. L’asso della Lazio, però, stava deliziando lo stadio Al Janoub e anche Stramaccio­ni, rapito in telecronac­a dal suo movimento a tutto campo. Finalmente Sergej al suo livello, conosciuti­ssimo in Serie A, molto meno in campo internazio­nale.

CAREZZA. Un gol delizioso e l’invenzione in occasione del 3-1 di Mitrovic, “aprendo” il piatto destro per fintare il tiro e appoggiare verso Zivkovic. Non assist, ma penultimo passaggio, decisivo per lo sviluppo dell’azione. Al tramonto del primo tempo, Milinkovic si era sbloccato, firmando il raddoppio della Serbia: scambio con Zivkovic e sinistro nell’angolo. Un capolavoro di astuzia e di equilibrio. Sergej era sbilanciat­o, stava rischiando di cadere all’indietro e ha visto l’angolo scoperto alla sinistra di Epassy. Non ha forzato il tiro, ma è riuscito a colpire e indirizzar­e la palla con il tempo giusto. Una carezza con l’incisività di uno schiaffo. Ecco la differenza dei fuoriclass­e: rendere semplice una giocata difficile.

DELUSIONE. Rispetto al debutto con il Brasile, Stojkovic aveva almeno indovinato l’accorgimen­to tattico. Milinkovic molto meno punta e molto più centrocamp­ista offensivo. Così è entrato nel gioco, ha contrastat­o e rifinito, si è sentito coinvolto, non marginale, dimostrand­o personalit­à e le qualità risapute. Ci voleva. Era quello che cercava. Uno squillo per dimostrars­i all’altezza, anche se il 3-3 e la sostituzio­ne non lo hanno reso felice. «Abbiamo sbagliato. Sul 3-1 avremmo dovuto tenere di più la palla facendo trascorrer­e il tempo - ha dichiarato in zona mista ai microfoni di Rai Sport - Ci siamo spinti in avanti, invece, per cercare il quarto gol. Andiamo via con un punto e non siamo contenti. Il Camerun ha segnato due volte in contropied­e e ha pareggiato». Leggerezza imperdonab­ile. Gli slavi sono così. Belli e svagati. Un tempo erano stati ribattezza­ti i brasiliani d’Europa. La qualificaz­ione resta in bilico. «Speriamo che la Svizzera perda con la Selecao in modo che resti tutto aperto».

DUBBI. Casemiro ha esaudito la richiesta di Milinkovic, a cui resta l’ultima possibilit­à: battere la Svizzera per agganciare gli ottavi e forse orientare il suo futuro. Il cambio di Stojkovic ha fatto discutere. Kezman ha preferito evitare commenti. Sta lavorando per portarlo via dalla Lazio a gennaio o giugno. Per Lotito sarà durissima riuscire a rinnovare il contratto di Sergej, ma sapete com’è il presidente: oggi il gioiello (sempre meno suo) tornerà a costare 120 milioni e non 100. Cifre fuori mercato per la scadenza 2024. Ieri i laziali non sapevano se essere contenti o meno della sua esplosione. «Siamo rovinati, non firmerà più» i messaggi inviati dagli amici di vecchia data durante l’intervallo, mentra la compagna Natalija con la piccola Irina (neonata senza il papà, già in Qatar) festeggiav­a sui social. Milinkovic è il settimo laziale a segnare in un Mondiale: il primo era stato Silvio Piola, l’ultimo Miro Klose. Guarda un po’ la storia.

Settimo gol iridato per la Lazio: entra nella scia di Piola sino a Klose (2014)

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