Corriere dello Sport

Sprint Zaniolo Mou punta su di lui

Un gol e tante occasioni create nell’ultimo test contro lo Yokohama Nicolò sta ritrovando la forma migliore e nell’amichevole ha cambiato volto alla squadra Trascorrer­à le vacanze in campo

- Di Chiara Zucchelli ROMA

Ha giocato appena un tempo su quattro in Giappone, ma Nicolò Zaniolo ha acceso la luce in una squadra che, altrimenti, rischiava di lasciare l’Oriente come se il sole non fosse mai sorto. Un gol fatto, un altro sbagliato perché nel portarsi il pallone sul mancino ha perso l’attimo, tante giocate e tanti strappi che hanno dato la scossa ai compagni. Non è stata casuale, la prestazion­e di Zaniolo, che già in Nazionale aveva dato segnali incoraggia­nti, subito colti dal c.t. Mancini e dal suo staff: Nicolò sta bene, dopo un avvio di stagione altalenant­e, per via dei guai fisici alla spalla e di qualche dolore a un piede, ha ripreso la condizione e lo sta mettendo in mostra.

VACANZE CASALINGHE. Quasi un peccato che, adesso, debba fermarsi. Forse anche per questo, per ora, ha deciso di non andare in vacanza in posti esotici: non si è mai fermato, tra Roma e Italia, andrà qualche giorno a casa a La Spezia per ricaricare le batterie e stare con la famiglia e gli amici di sempre. Genitori, sorella, nonni, gli amati cagnolini, le passeggiat­e al porto e, per non perdere condizione e tono muscolare, anche qualche seduta di allenament­o: un po’ a casa, dove ha una palestra, e un po’ nel centro di Pontremoli che lo accoglie d’estate. I discorsi sul contratto, al momento, sono fermi, ma in fondo il numero 22 della Roma un po’ se lo aspettava. Spera di ricevere una chiamata prima della fine dell’anno, ma non è (per lui) un’urgenza. L’urgenza è quella di non perdere la condizione faticosame­nte conquistat­a, soprattutt­o mentale.

SENZA PAURA. Da qualche tempo, infatti, Zaniolo ha abbandonat­o gran parte delle paure che avevano accompagna­to il suo ritorno in campo a pieno regime dopo il doppio infortuni. Non ha ancora continuità davanti al portiere avversario, soffre quando non ci sono ampi spazi, e chiuderà il 2022, tra amichevoli e partite ufficiali, con 11 reti. Poche, troppo poche, per un giocatore del suo talento. Ma se è vero che i gol non si contano, ma si pesano, Nicolò ha messo la pesantissi­ma firma sull’unico trofeo che la Roma ha riportato a Trigoria dopo 14 anni. La gemma di Tirana è stato il punto più alto del suo anno e da quel momento Nicolò ha messo un punto ed è ripartito.

IN CRESCITA.

A farlo maturare anche il rapporto con il figlio Tommaso, di un anno e mezzo. Per Zaniolo non è stato semplice scoprirsi padre, la gravidanza dell’ex compagna Sara è stata contornata da accuse, veleni e polemiche, ma adesso il romanista è un genitore giovane, magari inesperto, ma presente. E questo lo aiuta a crescere. Al resto ci pensano il suo entourage e Mourinho. Adesso, però, nel 2023, anche Nicolò è chiamato al salto di qualità: perché va bene accendere la luce a Tokyo, evitando una brutta figura, ma la Roma si aspetta che lo faccia anche in altre occasioni. A Ovest, quando il pallone scotta sicurament­e di più: se c’è uno che può farlo è lui.

Il talento andrà a La Spezia dalla famiglia tra lavoro e relax

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GETTY Nicolò Zaniolo, 23 anni, impegnato ieri contro lo Yokohama Marines
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