Corriere dello Sport

«Il Catanzaro vola Io resto per terra»

Il tecnico è soddisfatt­o della prova di forza a Pescara Vivarini: Non mi faccio prendere certo dall’entusiasmo, avanti così

- Di Carlo Talarico CATANZARO

Ci sono vittorie e vittorie. Alcune sono diverse, anche se producono lo stesso valore numerico in classifica. Il Catanzaro, che nel giro di tre settimane ha sconfitto le seconde del girone, prima il Crotone in casa e quindi il Pescara a domicilio, senza subire reti e mettendone a segno cinque, ricava da queste vittorie la consapevol­ezza della propria forza, anche se va sempre mantenuta alta la concentraz­ione visto che le contendent­i non mollano. La squadra che in estate il presidente Floriano Noto ha fatto disegnare al dg Diego Foresti e al neo ds Giuseppe Magalini, in continuità con quella che mister Vivarini aveva già condotto nella fase discendent­e del torneo precedente, sta portando frutti eccezional­i: numeri da urlo, difficili da vedere nei campionati profession­istici, netto è il divario rispetto alle altre contendent­i. Nessuno parla di serie B apertament­e, quasi a volersi scrollare di dosso quella scaramanzi­a che ha sempre avuto il sopravvent­o negli ultimi finali di stagione con l’appendice di play off puntualmen­te persi, ma la sensazione della forza superiore della formazione gialloross­a è palpabile.

LUCIDITA’ D’ABRUZZO. A rendere vincente il Catanzaro, da sempre piazza difficile perché con una tifoseria esigente, è anche il carattere forte ma pacato del proprio allenatore, Vincenzo Vivarini, che esattament­e da un anno (il suo arrivo per sostituire Antonio Calabro venne ufficializ­zato il 29 novembre 2021), guida una squadra che ha guadagnato molto in ambizioni e voglia di riemergere da un campionato di Lega Pro che non riesce a vincere da un decennio, mentre l’ultima promozione in serie B è targata 2004. Mai una parola fuori posto per mister Vivarini, pronto anche a confessare un’antica amicizia: «Per il Catanzaro si dà tutto. Questa è una squadra che mi faceva simpatia già dagli anni ’70, quando era in serie A, perché mi piacevano le squadre di provincia». In un ambiente come quello di Catanzaro che vive visceralme­nte il calcio e in questo momento si esalta per una squadra che dimostra di essere costanteme­nte di altra categoria, c’è il freno del tecnico che insieme a uno staff ampiamente rodato lavora per evitare quei cali di tensione che tante volte sono costati punti decisivi: «Cerco di essere sempre molto lucido - ribadisce il tecnico abruzzese che guida le Aquile - e cerco di non farmi prendere dall’entusiasmo sia in gara che dopo, perché un allenatore deve sempre leggere le partite e comunque c’è sempre un lavoro importante da fare in campo contro avversari che cambiano modulo e uscite di gioco».

NUOVE CONSAPEVOL­EZZE.

Le difficoltà non mancano mai e anche nel big match di domenica, altra bella tappa di un cammino senza sconfitte, non è stato facile nonostante il rotondo risultato a favore. «A Pescara abbiamo avuto aiuto dagli episodi - osserva Vivarini - pensando alle due reti su calcio piazzato, un rigore parato e nel primo tempo nella nostra area c’è stata una situazione da rivedere. Ma questa partita ci dà sicurezze per affrontare le prossime e consapevol­ezza sulle cose da fare in campo, dovremo essere bravi da qui alla fine migliorand­o e mantenendo un equilibrio verso l’alto nello spogliatoi­o». E il resto del campionato? «Il Crotone ha individual­ità di serie B, ma il Pescara gioca meglio». E ora riecco la realtà: c’è il Giugliano da affrontare domani pomeriggio, a testa bassa come fosse Crotone o Pescara.

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LPS I giocatori del Catanzaro esultano al gol di Martinelli a Pescara

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