Kenya, rischio esclusione
- «Il Kenya non è la Russia. Una sospensione del nostro Paese sarebbe una catastrofe. Prenderemo tutte le misure necessarie per evitare che i nostri atleti vengano associati ai criminali. In Kenya il doping non è un affare di Stato». E’ il sunto della drammatica lettera con la quale il ministro dello sport di Nairobi, Ababu Namwamba, si è appellato a Seb Coe alla vigilia della riunione del Council di World Athletics in programma oggi e domani a Roma.
Nella riunione del governo di World Athletics che si tiene al Coni, la questione Kenya sarà uno dei temi caldi dopo la positività di ben 45 atleti solo quest’anno con un crescendo di casi preoccupante. Dieci medaglie a Olimpiade e Mondialaurea
li, secondo Paese dopo gli Usa nel medagliere, la federatletica keniota rischia uno stop dei suoi atleti fino a tre anni.
Tra questi campioni olimpici e iridati blasonati, come il maratoneta Kipchoge. Stessa sorte toccata già alla Russia, sospesa da WA fin dal 2015 per pratiche diffuse di doping legate ad accertati atti di corrue zione con la vecchia dirigenza dell’ex Iaaf. Per evitare l’onta il ministro ha messo sul tavolo 5 milioni di dollari l’anno per rafforzare i controlli antidoping nel Paese.
FIDAL. Intanto ieri Coe (con Giovanni Malagò), ha aperto i lavori del C.N. Fidal in cui è stato sottolineato un ulteriore incremento di 10% dei tesserati. Approvati i criteri di qualificazione per Euroindoor e Mondiali. Gli Assoluti si svolgeranno a Molfetta (28-30 luglio). Polemiche dimissioni di Gianni Gola da consigliere della Fondazione Roma 2024. L’ex presidente si è anche autosospeso da presidente onorario Fidal.