Tortu va veloce: «Mai stat
L’azzurro alla Festa dello Sport della Luiss: tra allenamenti, studi («Devo dare inglese») «Fisicamente sto molto meglio rispetto al passato me ne accorgo in palestra e in pista. Niente fretta Il mio obiettivo è la finale mondiale nei 200»
Arrivo a Termini alle ore 17.24. Poi un taxi fin nel cuore del quartiere Parioli. Sulle spalle la felpa blu griffata Luiss, e un bel volto disteso. «Ma io lo sono sempre. Sto bene, non mi lamento, anzi mi diverto. Mi piace quello che faccio, tutto qui».
Filippo Tortu si presenta così alla Festa dello Sport della Luiss. Le mani in tasca, lo sguardo ben oltre la spalla del proprio interlocutore. Il pensiero è alla prossima stagione che, per il ventiquattrenne brianzolo delle Fiamme Gialle, studente in Economia, significa principalmente Mondiali di Budapest. Due parole: «Fare bene, puntando soprattutto alla finale iridata, appuntamento che l'estate scorsa a Eugene ho mancato di soli tre millesimi».
FORTE. In cantiere c'è anche la rivincita in staffetta dopo un durissimo 2022. «D'accordo che sono solo alle prime fasi della preparazione, ma sto lavorando tantissimo per mettere a posto la "carrozzeria". La buona notizia è che mi sento molto più forte fisicamente. Me ne accorgo quando entro in palestra o quando provo la pista. La forma ottimale? Il picco dovrò raggiungerlo ad agosto».
Altra novità la stagione indoor, sebbene Filippo non nomini mai gli Europei al chiuso di Istanbul (2-5 marzo). Del resto, «ho intenzione di affrontare un paio di uscite sui 60, ma senza prepararle in maniera approfondita. Sarà giusto per divertirmi e spezzare qui e là la monotonia degli allenamenti.
Tutto questo se starò bene, altrimenti concentrerò tutte le mie energie sulle competizioni all'aperto».
TEMPI. È troppo presto anche per parlare di tempi, sebbene «abbia sempre l'obiettivo di scendere sotto i 20" sui 200. Affronterò anche qualche 100. Avrei voluto farlo già in questo 2022, ma dopo gli Europei ho accusato qualche problemino e, visto che fino ad allora era stata un po' complicata, ho deciso
di chiudere lì».
Non è vero tuttavia che Filippo abbia "litigato" col 2022: «Subito dopo il bronzo sui 200 agli Europei di Monaco di Baviera ho detto che avrei voluto di più, ma già il giorno dopo avevo cambiato idea. Sono cose che si dicono sul momento perché vuoi il massimo, ma quella medaglia è stata importante per me e per l'atletica italiana. Mancava da tanto».
STELLE & BALLERINI. Nel frattempo sono tante le "distrazioni" fuori dalla pista. Gli esami da preparare («Quest'anno è stato difficile conciliare gli studi tra un Mondiale e un Europeo. Gli allenamenti sono aumentati, ma quest'anno devo dare almeno Inglese. Poi si vedrà»), la Juve da tifare («L'avevo detto che saremmo risaliti!») e... qualche programma in tv da seguire. «Non ho visto la prestazione di Marcell Jacobs a "Ballando con le Stelle" - assicura - Un'uscita anche per me su quel palco? Mai dire mai, ma non sono un gran ballerino e, come sapete, non sono nemmeno tipo da discoteca».
Discorso a parte questi strani Mondiali di calcio: «Godiamoceli. Anzi, giacché manca l'Italia, vediamocelo. Le proteste messe in atto? Non lo so, non mi piace parlare di certe cose. Sono tematiche molto importanti e non mi piace quando si legano allo sport. Penso che lo sport sia già un veicolo di promozione dei bei valori dell'uguaglianza e della fratellanza. Quando sport e politica si mescolano diventa rischioso».
Poi Filippo sale sul palco dell'Aula 200 della sede Luiss di Viale Romania, la chiesa sconsacrata che brulica di sportivi e sogni da coltivare. «Voglio arrivare ad agosto all'apice della forma», ripete. E suona quasi come un «Aspettatemi».
«Io a ballare come Jacobs? Difficile non vado neanche in discoteca»