Corriere dello Sport

Iuliano e il padel «Sport di tutti»

L'ex Juve sul futuro: «Merita le Olimpiadi» «Chiunque può giocare e divertirsi nella "gabbia" Io sono un autodidatt­a, gioco da un paio d'anni»

- Di Luca Parmigiani

Un palmarès da calciatore che parla da sè tra titoli nazionali – suddivisi tra scudetti e Supercoppa italiana – e internazio­nali con la Coppa Interconti­nentale, una Supercoppa Europea e una Intertoto. Mark Iuliano, ex calciatore della Juventus, dove ha trascorso quasi dieci anni di carriera, conosce il significat­o della vittoria e ora che ha appeso le scarpe al chiodo è entrato nel club degli ex giocatori appassiona­ti di padel: «Ho conosciuto questo sport per la prima volta quando mi trasferii dalla Juventus al Maiorca in Spagna, nel 2005. Vidi questo campo, a me sconosciut­o, che pensavo fosse mini tennis. Il primo contatto non fu entusiasma­nte, forse perché non c’era la cultura del padel come oggi in Italia. Tornando nel nostro Paese, ho capito che stava esplodendo come disciplina sportiva, soprattutt­o con il problema del Covid che proibiva gli sport da contatto. La sfortuna della pandemia è stata anche la fortuna del padel e sono nati in questi anni tanti bellissimi centri, come il Padel Club Tolcinasco».

A TOLCINASCO. Proprio il Padel Club Tolcinasco, gestito dagli ex calciatori Nicola Amoruso e Alessandro Budel, ha vispetto sto protagonis­ta l’ex difensore bianconero, in campo con il padrone di casa durante il Master dell’Exclusive Padel Cup: «Nicola è forte, fa tutto lui, in campo è un maestro. Nel padel, a differenza del calcio dove facevo il difensore, ho più fantasia - aggiunge ridendo Mark -. Nick non vuole mai perdere, a me basta tornare a casa soddisfatt­o e divertirmi, il padel è uno sport per tutti, chiunque può giocare, gli spazi sono ristretti e non è molto stressante a livello fisico». Mark Iuliano si definisce un autodidatt­a: «Gioco da 2-3 anni, errore mio non prendere lezioni, in Italia ci sono tanti maestri bravi. Mi piace di più giocare rubando con gli occhi agli altri giocatori».

La crescita del padel, come strutture e appassiona­ti, è un fenomeno che non si arresterà. L’ex difensore della Nazionale, con la quale ha partecipat­o a Euro 2000 e ai Mondiali 2002, ne è fermamente convinto: «Questo sport non è passeggero - conclude - anche in Spagna continua a crescere e lo stesso sta accadendo a livello mondiale. Non capisco perché ancora non sia sport olimpico, mi auguro lo diventi nel prossimo futuro».

FUTURO RADIOSO.

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ROBERTO SPANO Mark Iuliano, 49 anni, durante il Master dell’Exclusive Padel Cup

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