«Brindisi, niente scuse né alibi»
Vitucci: «E’ ora che ogni singolo giocatore dia risposte precise»
Non è poi passato così tanto tempo da quando l'Italia cestistica applaudiva al miracolo sportivo della Brindisi di coach Vitucci. Oggi invece i pugliesi, già reduci da una scorsa stagione in chiaro scuro, annaspano (solo 3 vittorie). E i mugugni accompagnano le loro gare. «La realtà - dice il tecnico della Happy Casa - è che ogni squadra ha una storia nuova e noi in estate abbiamo cambiato volto al roster. Se dico che ad oggi in campo manca un leader designato che, in alcuni momenti della partite, sappia caricarsi la squadra sulle spalle, non si offende certo nessuno. Ora però, dopo tre mesi, è arrivato il momento in cui la squadra deve mostrare la dovuta attenzione alle cose da fare, grandi o piccole che siano, e che i singoli diano delle risposte precise. Perché sono ancora convinto che i ragazzi abbiano capacità da esprimere . Ma non vanno cercati alibi e non ci sono scuse per nessuno».
Nemmeno per coach Vitucci ovviamente che magari avrà letto sui social come qualcuno, tra i tifosi, lo consideri alla fine di un ciclo. «Se c'è chi lo pensa, ed ha libertà per farlo, mi spiace. Io però non sono uno che nelle difficoltà si deprime o cerca scuse. Anzi, sento aumentare ancora di più responsabilità e motivazioni. Sono orgoglioso di essere da tanti anni a Brindisi e di aver scritto, assieme ai diri
genti e a tanti giocatori, pagine importanti della storia di questo club. La stagione è ancora lunga e francamente è un po’ troppo prematuro trarre conclusioni definitive. Certo ci sarà un momento, come normale nel corso delle cose, in cui la storia finirà e le strade si separeranno: ecco, quando succederà vorrei andare via a testa alta e non certo da sopportato».
Intanto ora c'è l’Europe Cup con la decisiva sfida di Tallin contro il Kalev/Cramo di domani. Resta sempre da chiedersi se questi lunghi viaggi giovino alla salute sportiva del club. «L'Europa è una vetrina importante per gli sponsor e serve a rendere più appetibile l'ingaggio di alcuni giocatori che nelle manifestazioni continentali vedono la possibilità di mettersi in mostra. D’altra parte però si accumula fatica che certamente può incidere. A Tallin sappiamo di dover battere gli avversari di almeno 9 punti e abbiamo i mezzi per farcela». Vincere e qualificarsi potrebbe essere una bella medicina per una squadra ammalata e ancora senza il bomber Harrison. «So dove sono i nostri problemi e su questo con il mio staff stiamo lavorando. Dobbiamo rimetterci in carreggiata per portarci in campionato in una situazione tranquilla di classifica. Starà a noi trovare la strada giusta».
«La squadra deve mostrare la dovuta attenzione alle cose da fare»