Corriere dello Sport

John vuole Max «L’area sportiva è in mano sua»

«Contiamo su di lui e sull’intera squadra» E l’allenatore ringrazia: «Bello sentire la vicinanza degli azionisti»

- Di Nicola Balice TORINO IL TECNICO RIMANE ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un governo tecnico con un ministro unico dello sport. Perché poi c'è anche il campo. E sul campo c'è un solo uomo al comando di questa Juve: Max Allegri. È lui l'uomo designato a fare da garante con la squadra dopo il terremoto che ha visto tutto il consiglio d'amministra­zione della Juve prendere la via d'uscita. «Show must go on», insomma. Anche se lo spettacolo non è mai stato un termine che Allegri ha amato affiancare a quello del suo calcio, non perché non gli piaccia il bel gioco ma perché alla fine contano solo i risultati. Quelli che deve riuscire comunque a garantire, il progetto di campo deve proseguire nonostante tutto, a portarlo avanti sarà lui. Responsabi­le dell'area sportiva e non più semplice allenatore, incoronato come tale direttamen­te da John Elkann: «Allegri rimane il punto di riferiment­o dell’area sportiva della Juventus: contiamo su di lui e su tutta la squadra per continuare a vincere come hanno dimostrato di saper fare nelle ultime giornate, mantenendo alti i nostri obiettivi sul campo». In tempi di burrasca, il timone va tenuto da mani sicure e vincenti, la fiducia in Allegri è totale ed era stata manifestat­a anche quando pure la squadra affondava tra Monza e Haifa.

PARLA MAX.

Allegri non è rimasto indifferen­te agli attestati di stima di Elkann, solo in minima parte palesati dalle dichiarazi­oni ufficiali. Pure lui ha vacillato a livello personale quando ha preso atto dell'addio di Andrea Agnelli, l'uomo che più di tutti lo ha voluto riportare alla base per tornare a fare grande la Juve: ma proprio ora più che mai il club bianconero ha bisogno di Max, che della Juve diventa numero uno e punto di riferiment­o totale. Così pure Allegri ha diramato una nota per esprimere il suo stato d'animo: «È sempre molto positivo sentire la vicinanza degli azionisti e quindi ringrazio John Elkann per queste parole. In questi anni di lavoro, passione e vittorie, ho sempre potuto contare sul sostegno di Andrea Agnelli, al quale mi lega un rapporto di amicizia, che non si interrompe­rà con la fine della sua presidenza. Andrea e John sono figure di riferiment­o per il mondo bianconero che deve rimanere concentrat­o sul lavoro quotidiano in campo per ottenere i risultati che tutti vogliamo».

Accanto al tecnico c’è il ds Cherubini: voleva abbandonar­e ma è stato fermato

CON CHERUBINI. Parla di risultati, Allegri. Il focus dell'area sportiva, quindi della squadra, non può che restare quello. C'è una Juve che dalla prossima settimana si ritroverà di nuovo alla Continassa, con Federico Chiesa e Paul Pogba a guidare un gruppo che fin qui non si è mai visto al completo mentre le altre stelle soffrono al Mondiale. Gli obiettivi ora sono Europa League, Coppa Italia, qualificaz­ione in Champions. E perché no: rimonta scudetto. L'obiettivo ora è quello di restare compatti nel momento più difficile della storia della Juve post-Calciopoli. Con un solo uomo al comando come Allegri. Solo, ma non solissimo: al suo fianco si rafforza pure la figura di Federico Cherubini, insieme all'allenatore unico elemento di continuità per il progetto sportivo. Anche Cherubini ha pensato di fare un passo indietro: prontament­e fermato dall'ormai ex presidente e dalla proprietà, almeno fino al termine della stagione c'è bisogno anche di lui che ha risposto presente. Poi si vedrà.

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