Corriere dello Sport

Indagine Figc: rischio penalizzaz­ione

Torino ha trasmesso le carte, possibile un nuovo processo sportivo per illecito amministra­tivo. Tutte le ipotesi previste dall’articolo 31

- Di Giorgio Marota ROMA

Il primo tempo dell’inchiesta condotta dagli 007 federali tra aprile e maggio si rivelò un clamoroso buco nell’acqua e sul caso plusvalenz­e furono prosciolti tutti i dirigenti Ora però si apre un altro capitolo

Il primo tempo dell'inchiesta sportiva sulle plusvalenz­e nel calcio italiano si rivelò un clamoroso buco nell'acqua per gli 007 federali. Tra aprile e maggio, infatti, i 458 mesi di inibizione chiesti dalla procura Figc per un totale di 61 dirigenti (tra cui Agnelli, Paratici, De Laurentiis e Ferrero), con multe complessiv­e pari a 2,32 milioni di euro, furono cancellati con un colpo di spugna dalle sentenze del Tribunale federale (primo grado) e della Corte d'Appello (secondo grado). Sul caso plusvalenz­e sono stati tutti prosciolti al grido «il mercato è libero» e il teorema ideato dal procurator­e Chinè per contestare le operazioni è stato letteralme­nte spazzato via dalla stessa giustizia endofedera­le. Ma i contestati accordi tra la Juventus e i suoi calciatori, con le scritture private «di contenuto contrario a quanto risulta dai contratti depositati in Lega» (come rilevano i pm di Torino), porteranno quasi sicurament­e la società bianconera di nuovo a difendersi in un tribunale sportivo.

INCHIESTA. Tre giorni fa la procura della Figc ha ricevuto le carte dalla procura di Torino e gli inquirenti di via Allegri le stanno studiando molto attentamen­te. Secondo il codice di giustizia sportiva della Federcalci­o costituisc­e infatti illecito amministra­tivo (art. 31) «la mancata produzione, l’alterazion­e o la falsificaz­ione materiale o ideologica, anche parziale, dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva, dalla Covisoc e dagli altri organi di controllo nonché dagli organismi competenti in relazione al rilascio delle licenze Uefa e Figc». Rappresent­ano illeciti anche i comportame­nti diretti a eludere la normativa in materia gestionale ed economica e in questo stesso ambito viene punito anche il rilascio di informazio­ni «mendaci, reticenti o parziali» comportand­o sanzioni che vanno dall'ammenda alla penalizzaz­ione di uno o più punti in classifica, fino alla retrocessi­one o all'esclusione dal campionato nel caso in cui le carte siano state truccate in modo per passare i controlli della Commission­e di Vigilanza e ottenere la licenza nazionale per l'iscrizione al campionato. Nello specifico di premi, compensi e indennità ai calciatori, la società che viola le norme è punita con un'ammenda da uno a tre volte l'ammontare della cifra corrispost­a al tesserato, alla quale può aggiungers­i la penalizzaz­ione di uno o più punti in classifica.

Sotto esame i documenti contabili per le iscrizioni

SCENARI. È difficile (gli addetti ai lavori lo ritengono impossibil­e) che si arrivi all'esclusione della Juve dalla Serie A, ma anche eventuali penalizzaz­ioni rischiano comunque di diventare pesantissi­me zavorre per la squadra di Allegri, in una stagione già complicata per il ritardo in classifica rispetto alle posizioni di vertice. Per quanto riguarda l'altro tema, cioè le plusvalenz­e considerat­e fittizie dai pm, sarà possibile procede

re in ambito sportivo solamente se dalle carte emergesser­o fatti nuovi rispetto al procedimen­to di 7 mesi fa. «Altrimenti non dovrebbe valere il principio "ne bis in idem", cioè un fatto già oggetto di valutazion­e non può essere nuovamente valutato» spiega l'avvocato Luciano Ruggiero Malagnini, esperto di diritto sportivo. Il 17 maggio scorso la Corte d'Appello federale ha infatti ribadito il principio che due privati possono accordarsi sul prezzo di una compravend­ita al punto da non poter mai definire "illecita" una libera trattativa. «Se viene superato il problema della plusvalenz­a, perché da lì nasce tutto - aggiunge Malagnini - credo che la Juve possa cavarsela con qualche ammenda o al massimo con una piccola penalizzaz­ione anche nel caso le venisse contestata la violazione del comma 2 dell'art. 31». E cioè l’ipotesi più grave: che i quei documenti contabili abbiano garantito un’iscrizione altrimenti impossibil­e.

Una variabile in più che può incidere sulla rincorsa alla Champions

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Adrien Rabiot il capitano Leonardo Bonucci e Nicolò Fagioli

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