Gakpo trascina l’Olanda agli ottavi
Terzo gol al Mondiale dell’attaccante del Psv, poi il raddoppio di De Jong. Orange, ora sfida agli Usa
Obiettivo raggiunto, primo posto del Gruppo A ottenuto senza troppi affanni e partite utilizzate anche come preparazione e ambientamento in Qatar. L'Olanda di Van Gaal batte 2-0 in scioltezza i padroni di casa e stacca il pass per gli ottavi (contro gli Usa) di un Mondiale che vuole vivere da protagonista.
STELLA GAKPO. Per riuscirci continuerà ad affidarsi alla stella Gakpo, arrivato al terzo gol consecutivo in Coppa del Mondo (quarto olandese a riuscirci dopo Neeskens nel 1974, Bergkamp nel 1994 e Sneijder nel 2010): l'attaccante del Psv - che il ct al termine della gara ha definito "on fire" - ha sbloccato ancora una volta il risultato (in questo caso usando il destro, dopo aver lasciato la sua firma con la testa e di sinistro), così come era già accaduto contro Senegal ed Ecuador, confermando il suo stato di forma eccezionale: solo Alessandro Altobelli prima di lui, nel 1982, aveva aperto le marcature per tre volte in una fase a gironi della rassegna iridata. Numeri impressionanti, che hanno pure permesso a Memphis Depay, al rientro dall'infortunio, di proseguire senza fretta la sua marcia verso la forma migliore. Il giocatore del Barcellona è stato lanciato per la prima volta dal primo minuto dal commissario tecnico e ha dato ottimi segnali, partecipando all'azione del primo gol e propiziando il secondo che ha chiuso la gara del compagno di squadra in blaugrana, Frenkie De Jong. Il suo stato di forma è una delle notizie più importanti che si porta dietro Van Gaal da questa terza e ultima partita della fase a gironi, giocata contro un avversario di livello sicuramente inferiore.
DELUSIONE QATAR. Si tratta della prima volta nella storia dei Mondiali che il Paese ospitante chiude a zero punti e il Qatar guidato da Sanchez ha collezionato anche altri record negativi in quanto padrone di casa: è quello che ha subito più gol in una singola fase a gironi ed è pure la prima volta vengono concesse almeno due reti in tre partite di fila nella competizione, con il peggior bilancio di sempre tra la sola marcatura realizzata da Muntari al Senegal e le 7 complessive incassate. Una passeggiata di salute, insomma, per gli olandesi, che hanno continuato a mostrare un ritmo non elevato, privilegiando far correre il pallone e sfruttando le qualità tecniche dei suoi interpreti. Un andamento un po' compassato che ha prodotto appena 8 tiri in porta complessivi in 3 gare, numero più basso dal 1966 in poi per gli Orange.
SALTO DI QUALITÀ. Il freno a mano tirato è però una scelta voluta, pianificata e “scientificamente studiata”, come aveva già sottolineato Van Gaal rispondendo alle prime critiche dei media locali per la qualità del gioco espresso e soprattutto per il pareggio con l'Ecuador. Nel corso della prima fase del torneo, infatti, il commissario tecnico ha svolto allenamenti sempre la mattina o nel pomeriggio, in modo tale da far abituare i suoi ragazzi alle temperature caldissime e all'umidità elevata che sta contraddistinguendo questa edizione della Coppa del Mondo. Solamente adesso, a girone concluso e con le condizioni climatiche assorbite dalla squadra, le sedute inizieranno a svolgersi la sera. Era il piano designato prima dell'inizio della rassegna iridata, il selezionatore lo aveva scelto con il chiaro (e dichiarato) obiettivo di arrivare in fondo alla competizione per vincerla. Ambizioni alte, che non spaventano il 71enne ex Barcellona, Bayern Monaco e Manchester United. Pur non avendo mai vinto un Mondiale, in fondo, proprio ieri ha sorpassato Vittorio Pozzo (a quota 9), diventando con 10 gettoni l’allenatore con più partite nella competizione senza averne mai persa una. Anche questi sono numeri incoraggianti. Ma per puntare alla vittoria ora serve il definitivo salto di qualità.