Corriere dello Sport

Lozano poi l’amico Piotr

- Di Fabio Mandarini

La vigilia di una partita che vale il Mondiale è stata scossa da un'indiscrezi­one: il Tata Martino non sarà più il ct della Nazionale alla fine dell'esperienza in Qatar. Tutto chiaro? Si vedrà. Ma nel frattempo il Professore è interament­e concentrat­o sulla sfida in programma oggi, alle 20 italiane, al Lusail Stadium con l'Arabia Saudita: quella decisiva. La più importante e delicata possibile: per passare il turno il Messico deve innanzitut­to cominciare a vincere e poi guardare al risultato di Polonia-Argentina. E per battere l'Arabia dovrà segnare, cosa mai accaduta finora in Coppa, e dunque affidarsi innanzitut­to all'uomo più acclamato dal pueblo: Lozano.

NIENTE SCUSE. E allora, Chucky pensaci tu. Colui che dopo la sconfitta con la Seleccion ha assicurato che la squadra lotterà fino all'ultimo istante è la grande speranza di un intero Paese: Lozano è l'idolo indiscusso. «Quindici giorni fa abbiamo giocato con l'Iraq e abbiamo segnato quattro gol. Siamo in grado di costruire dieci occasioni e non segnare, oppure farne cinque in quattro azioni - ha detto ieri il ct Martino - Dobbiamo vincere e non abbiamo scuse, ma questo gruppo non ha mai cercato alibi».

AMICO PIOTR. La situazione del Gruppo C è decisament­e complessa: il Messico è ultimo con 1 punto dietro Arabia (3), Argentina (3) e Polonia (4) e non può fare altro che vincere per sperare. Poi, guarderà gli altri: se la Seleccion supererà la Polonia dovrà anche segnare più gol possibile, ma se a vincere sarà la squadra di Zielinski, collega di Lozano a Napoli, allora sarà festa azzurra. Caro Piotr, ti scrivo: il Chucky spera.

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GETTY Hirving Lozano, 27 anni, 62 gare col Messico e 6 reti

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