C’è Duke tra Eriksen e gli ottavi
Hjulmand ci crede e rilancia Kjaer «Al Mondiale non avete ancora visto la Danimarca migliore»
Negli ultimi dieci anni almeno diciannove calciatori si sono trasferiti dall’Australia alla Danimarca per provare a sfondare nel calcio europeo. Questo legame atipico nei giorni scorsi l’ha raccontato al Guardian Peter Christiansen, ex calciatore e attuale direttore dell’area tecnica del Copenaghen. Così l'odierna sfida decisiva per la qualificazione agli ottavi ha quasi il sapore di un derby, visto che nella rosa dei Socceroos militano Ryan (Copenaghen), King (Odense) e Mabil (ex Midtjylland ed Esbjerg), oltre alla presenza nello staff del preparatore atletico Andrew Clark, anche lui arrivato dal Copenaghen. Australia e Danimarca si erano già incontrate ai gironi al Mondiale 2018. In quella occasione furono i danesi ad andare agli ottavi, ma stavolta sono gli uomini di Arnold a partire favoriti soprattutto in virtù degli ultimi tre punti conquistati contro la Tunisia. Le speranze di entrambe le squadre passano da una imprescindibile vittoria, con la necessità di guardare anche a quello che succederà tra Tunisia e Francia, il cui epilogo può premiare anche il semplice pareggio dell’Australia.
All’Australia può bastare anche il pari per volare agli ottavi I danesi obbligati a vincere
REBUS DIFESA. Il c.t. danese Hjulmand è indeciso se passare o meno alla difesa a quattro (Kjaer spera di tornare titolare), in modo da concedere più libertà agli uomini migliori in attacco come Eriksen, Maehle e Damsgaard. «Non c’è nulla di scontato, il Mondiale è una storia a parte - ha detto il commissario tecnico danese - Davanti abbiamo tanti bravi giocatori, anche in panchina ci sono diverse soluzioni valide, ma bisogna gestire bene gli spazi ed evitare di pestarsi i piedi. In questo torneo dobbiamo ancora mostrare la nostra versione migliore». Dopo la vittoria sulla Tunisia, la Fed Square di Melbourne è stata invasa dai tanti tifosi australiani, che hanno festeggiato la loro terza vittoria iridata in 18 match e adesso sognano gli ottavi di finale. Un traguardo che i canguri hanno centrato soltanto nell’edizione del 2006 in Germania. «Dal nostro Paese ci sono arrivati video e foto dei festeggiamenti, erano davvero incredibili, ma non abbiamo ancora fatto nulla - ha sentenziato il c.t. Arnold - Vogliamo di più, poter fare la storia è nelle nostre possibilità perché stiamo lavorando da tanto tempo a questo sogno». Occhi puntati sulla punta australiana Mitchell Duke, che gioca nella Serie B giapponese e con un suo gol ha steso la Tunisia. Ma ha segnato anche cinque gol nelle ultime otto sfide in cui è partito titolare e ben quattro di testa. Kjaer e compagni sono avvisati.
Arnold si affida invece al bomber decisivo nel match con la Tunisia