Corriere dello Sport

Frappart, l’attesa è finita: il bivio rosa di Collina

- Di Edmondo Pinna edmondo_pinna

La decisione di Pierluigi Collina era attesa, bisognava solo capire come e quando. Non era, però, affatto scontato che Stephanie Frappart, The Chosen One e non da ieri, dirigesse una partita che ha ancora qualcosa (per non dire molto) da dire. Perché è vero, sulla carta non c’è (dovrebbe esserci) confronto fra Costa Rica (questa Costa Rica, non quella che incantò in Brasile nel 2014) e Germania. Però Qatar 2022 ha insegnato che non tutto segue le regole prestabili­te. E dunque Pierluigi Collina ha preso, sì, un bel rischio nel scegliere la “prima” donna arbitro in tante cose per una sfida che scontata (i maligni direbbero: inutile) non è. Alla Germania non basta la vittoria, servono altre condizioni, dovesse esserci anche un errore arbitrale (e ne abbiamo visti), cosa succedereb­be? Meglio non pensarci (o forse no?), meglio pensare a questa ragazza di 38 anni di Herblay, 26mila abitanti che - sicurament­e - questa sera faranno il tifo per lei.

AL FEMMINILE. Dunque tocca a Stephanie Frappart, che diventa così anche la prima donna arbitro a dirigere una partita ai Mondiali. Una lunga serie di medaglie ne hanno scandito la carriera, sempre in prima pagina, per essere stata la prima a dirigere una partita, inizialmen­te di Ligue2 (fra Niort e Brest nel 2014), poi di Ligue1 (Amiens-Strasburgo nel 2019), poi di una competizio­ne Uefa (la Supercoppa alla Vodafone Arena di Istanbul fra Liverpool e Chelsea, sempre 2019), poi dell’Europa League (Leicester-Zorja, 2020), quindi della Champions (Juve-Dinamo Kiev 2020). Con lei questa sera ci saranno due assistenti donne: la brasiliana Neuza Ines Back e la messicana Karen Viridiana Diaz Medina, 38 anni entrambe, per una squadra arbitrale (quella che la Fifa definisce la «prima squadra, e avremmo successo se ci

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