Frappart, l’attesa è finita: il bivio rosa di Collina
La decisione di Pierluigi Collina era attesa, bisognava solo capire come e quando. Non era, però, affatto scontato che Stephanie Frappart, The Chosen One e non da ieri, dirigesse una partita che ha ancora qualcosa (per non dire molto) da dire. Perché è vero, sulla carta non c’è (dovrebbe esserci) confronto fra Costa Rica (questa Costa Rica, non quella che incantò in Brasile nel 2014) e Germania. Però Qatar 2022 ha insegnato che non tutto segue le regole prestabilite. E dunque Pierluigi Collina ha preso, sì, un bel rischio nel scegliere la “prima” donna arbitro in tante cose per una sfida che scontata (i maligni direbbero: inutile) non è. Alla Germania non basta la vittoria, servono altre condizioni, dovesse esserci anche un errore arbitrale (e ne abbiamo visti), cosa succederebbe? Meglio non pensarci (o forse no?), meglio pensare a questa ragazza di 38 anni di Herblay, 26mila abitanti che - sicuramente - questa sera faranno il tifo per lei.
AL FEMMINILE. Dunque tocca a Stephanie Frappart, che diventa così anche la prima donna arbitro a dirigere una partita ai Mondiali. Una lunga serie di medaglie ne hanno scandito la carriera, sempre in prima pagina, per essere stata la prima a dirigere una partita, inizialmente di Ligue2 (fra Niort e Brest nel 2014), poi di Ligue1 (Amiens-Strasburgo nel 2019), poi di una competizione Uefa (la Supercoppa alla Vodafone Arena di Istanbul fra Liverpool e Chelsea, sempre 2019), poi dell’Europa League (Leicester-Zorja, 2020), quindi della Champions (Juve-Dinamo Kiev 2020). Con lei questa sera ci saranno due assistenti donne: la brasiliana Neuza Ines Back e la messicana Karen Viridiana Diaz Medina, 38 anni entrambe, per una squadra arbitrale (quella che la Fifa definisce la «prima squadra, e avremmo successo se ci