La Spagna si carica «Tensione? Meglio»
Basta un pareggio con il Giappone per passare il turno Luis Enrique: «La pressione deve essere privilegio giochiamo senza calcoli». Moriyasu: «Noi pronti»
Potrebbero passare ancora tutte e quattro, ma pare evidente che ci vorrebbe una mezza catastrofe per vedere la giovane Spagna di Luis Enrique fuori dagli ottavi. Dopo il pirotecnico 7-0 rifilato al Costa Rica nella gara del debutto e l’1-1 maturato, domenica, nella partita vera con la Germania, infatti, la Roja ha saldamente in mano il suo destino. Una vittoria e sarà primato. Un pari e sarà qualificazione sicura. E, a far due conti, pure una sconfitta, accompagnata da un contemporaneo successo con un risultato ragionevole della Germania sul Costa Rica - differenza reti di +7 per gli iberici e di -1 per i tedeschi - potrebbe bastare a Pedri e compagni per proseguire l’avventura in Qatar. Ma di questi calcoli Lucho non ne vuol sapere, e tanto meno di una possibile rinuncia volontaria al primato, che eviterebbe un eventuale incrocio pericolosissimo col Brasile ad altezza quarti. «Non ci pensiamo nemmeno a speculare sulla situazione. Poi, magari, incassiamo un gol negli ultimi 15 secondi e Costa Rica fa lo stesso con la Germania e veniamo eliminati» l'avviso del ct asturiano. «Il nostro obiettivo è chiudere al primo posto. Noi non facciamo i conti della lattaia. Per vincere un Mondiale devi battere tutti gli avversari che ti tocca affrontare».
LA PRESSIONE È UN PRIVILEGIO.
Dopo aver apportato solo minimi ritocchi tra la partita contro Costa Rica e quella con la Germania, Luis Enrique, stavolta, potrebbe decidere per un rimescolamento più corposo. Gavi e Rodri sono reduci da qualche acciacco, il fondamentale Busquets è a rischio squalifica e, poi, c’è un Morata difficile da trattenere in panchina dopo le due reti da rincalzo trovate nelle prime due gare. «Ho ancora un po’ di tempo per decidere, ma ribadisco che non risparmierò nessuno. Vediamo se Rodri e Gavi ce la fanno, se no giocheranno altri, perché non ho neppure intenzione di forzare nessuno. Per quanto riguarda l’attacco, ho un’ampia scelta». L’ex allenatore di Roma e Barça, poi, si è lasciato andare a una riflessione degna delle sue ormai consuete apparizioni sul nuovo canale Twitch. «Ci sono molti luoghi comuni sulla rigidità dei ritiri. Sono tante ore che condividiamo e, secondo me, dobbiamo godercele. Per questo Mondiale abbiamo copiato il motto degli US Open: essere sotto pressione è un privilegio! Non c’è niente di più bello che essere qui a rappresentare il nostro Paese».
LO SPIRITO DI UN POPOLO.
Si è fatta un po’ più complicata, invece, la situazione per il Giappone, che dopo la vittoria col botto con la Germania, è capitolo nella seconda gara contro Costa
Rica. Un successo, sul già dissestato prato del Khalifa Stadium, garantirebbe la qualificazione, esattamente come un pareggio, sempre che venga accompagnato da un identico risultato tra tedeschi e tycos. «Vogliamo essere tutti all’altezza della situazione, ci siamo preparati bene», la speranza del ct nipponico Hajime Moriyasu. «Ho spiegato ai ragazzi che rappresentiamo tutto il Giappone e vogliamo mostrare al mondo intero lo spirito del nostro popolo». A motivare ulteriormente Kamada e compagni, la voglia di vendicare l’eliminazione sofferta contro la Spagna nelle semifinali degli ultimi Giochi olimpici di Tokyo. «Siamo ancora tristi per quella partita. Da allora i ragazzi sono cresciuti tanto. Se mostriamo la nostra miglior versione, possiamo farcela!».
Spagna, Rodri-Gavi forse a riposo E il Giappone cerca rivincita dopo Tokyo