Elkann rilancia «Il club varrà ancora di più»
L’ad di Exor rassicura l’ambiente bianconero: l’intenzione è quella di tornare a vincere come sempre e farlo anche in tempi brevi «Non c’è bisogno di capitali» Agnelli sereno: «I presidenti contano meno della Juve stessa»
Primi passi nel futuro. La nuova Juve targata John Elkann inizia il cammino ed è proprio l’amministratore delegato di Exor, l’azionista di maggioranza, ad indicare la rotta e allo stesso tempo a tranquillizzare tutti. «La situazione è molto chiara, così come la direzione verso cui proseguire» ha assicurato ieri Elkann, durante l’Investor Day della holding che controlla il club bianconero. La strada è quella del gestire la crisi in corso, attraverso un nuovo management forte composto da tecnici di alto profilo, e parallelamente continuare il percorso sportivo, il core business, perseguendo la missione di sempre: vincere. «La società - ha aggiunto - avrà un nuovo Consiglio di amministrazione presieduto da un professionista di qualità come Gianluca Ferrero, un direttore generale, Maurizio Scanavino, molto capace nelle aree in cui la Juventus è presente e un allenatore molto forte, Massimiliano Allegri, che ha vinto in passato e di recente». Saranno loro le pietre angolari del rilancio. E se, per quanto riguarda il campo, la road map è già tracciata dagli impegni in calendario da qui a fine stagione - con il traguardo minimo di rientrare nelle prime quattro posizioni -, diverso è il discorso che riguarda la fine dell’emergenza aziendale, perchè legato al timing dell’inchiesta della Procura di Torino.
NUOVO CORSO.
L’assemblea dei soci del 18 gennaio prossimo avvierà il nuovo corso, con la nomina del nuovo presidente e dei nuovi amministratori. In un orizzonte di medio termine, poi, potrebbero esserci nuovi cambiamenti, con ulteriori ingressi. Il nome di Alessandro Del Piero è quello che stuzzica maggiormente la fantasia dei tifosi: per l’ex capitano, chissà, potrebbe esserci un ruolo di peso. Così come torna d’attualità Evelina Christillin, consigliere Fifa in quota Uefa, oltre che persona molto vicina alla famiglia Agnelli, che potrebbe essere il trait d’union per ricucire i rapporti con l’organo di governo del calcio europeo, raffreddatisi (eufemismo) con lo strappo della SuperLega. Dal punto di vista finanziario, «Juventus non ha bisogno di nuovo capitale» ha assicurato Elkann agli analisti. Nessun nuovo aumento all’orizzonte, insomma, anche se alcuni rumors indicano come possibile, nel medio-lungo termine, l’arrivo di un socio di minoranza. «Il calcio - ha chiosato l’azionista di maggioranza - è un settore di valore e pensiamo che, con gli ingredienti e la leadership che ha, la Juventus abbia la capacità di diventare una società di valore ancora maggiore rispetto a quello di oggi. Il suo futuro ci appare incoraggiante».
Nomi: Del Piero e Christillin possibili soluzioni nel medio periodo
AGNELLI. L’eco dello strappo consumatosi lunedì con le dimissioni di Agnelli e dell’intero Cda è comunque ancora viva. Ieri Andrea è tornato a parlare in Senato, durante un incontro, già in calendario da tempo, con lo Juventus Club Parlamento. L’ex presidente ha spiegato che il passo dell’addio è stata «una scelta assunta di comune accordo con John Elkann» e che «la Juve è più grande di ogni uomo che la potrà mai guidare». «Io resto il primo tifoso - ha poi aggiunto - e non cambia nulla per i programmi e gli obiettivi della squadra: è all'altezza della situazione, può vincere qualsiasi cosa». Agnelli si è presentato all’appuntamento con i parlamentari-tifosi (una ventina in tutto i presenti) accompagnato da Bernd Reichart, il manager tedesco che è l’amministratore delegato di A22, la società che promuove il progetto della SuperLega, e ha ribadito un concetto: «Ho detto già nel 2019 che questo è un sistema che andava regolato da dentro e che va cambiato».