«Il Catanzaro dei record ha un pregio: sa soffrire»
Vivarini: Dopo lo sforzo di Pescara è stato utile essere umili e pronti a usare il carattere col Giugliano
Una macchina che macina record. Il Catanzaro, guidato esattamente da un anno da Vincenzo Vivarini, rispetta tutti gli avversari ma in campo detta legge e diventa un rullo compressore anche nelle giornate in cui manca di brillantezza. Ne sanno qualcosa tutte le avversarie finora incontrate che hanno rimediato sconfitte, a parte Cerignola ed Avellino che non sono andate oltre due pareggi. Inutile enumerare i primati che al momento vanta a livello professionistico la formazione allestita dal presidente Noto, reduce da tre gare vinte sempre con lo stesso risultato (3-0) e cinque consecutivi clean sheet a testimonianza di una solidità in ogni reparto con la (quasi ovvia) conseguenza di un attacco esplosivo: 45 reti in 16 partite.
Roba da fregarsi le mani, il pubblico gradisce e ricambia accorrendo in massa e polverizzando record di presenze per questa fase della stagione. A fronte di un percorso senza macchia, tocca a mister Vivarini tenere a bada facili entusiasmi per una stagione che promette sicuramente bene, ma ancora ha più di metà strada da percorrere.
LA REGOLA DI VIVARINI. Il tecnico dei giallorossi, in veste di pompiere sin dall’inizio della stagione, ha piena coscienza del valore dei suoi uomini, ma egualmente plaude all’applicazione che vede ogni qualvolta si va in campo. «Devo ringraziare la squadra per la prova contro il Giugliano - considera Vivarini -
perché dopo pochi giorni dalla gara di Pescara e tanta fatica accumulata ha tirato fuori una prestazione a livello individuale importante. Il terreno di gioco per noi era al limite, abbiamo bisogno di un terreno giusto dove la palla scorre, avevamo difficoltà nel calciare ed è servita l’individualità della squadra per portare a casa un risultato importante».
Poi il discorso di Vivarini si
concentra sulla forza che deriva dal gruppo: «Nella sofferenza abbiamo trovato una prova di carattere insieme alla voglia di fare risultato. Si riescono ad ottenere i risultati solo con una gestione oculata e sono sempre molto dispiaciuto per quelli che non riesco a mettere in campo. La forza è di tutto il gruppo e un allenatore deve essere il più coerente possibile nelle sue scelte».
In una settimana in cui si gioca tre volte c’è anche da tirare il fiato dopo impegni con avversari difficili, nonostante i risultati possano dire cose diverse.
SPINA DA STACCARE. «Dopo la vittoria col Giugliano, ma solo per un attimo, abbiamo staccato la spina perché la gara precedente a Pescara era stata molto sentita dalla squadra e a livello mentale abbiamo pagato dazio, ora dobbiamo recuperare energie riservando le massime attenzioni alla partita di domenica contro la Virtus Francavilla». Il Catanzaro ritroverà un ex, il tecnico Antonio Calabro, reduce dalla vittoria con la sua squadra ai danni del Pescara, risultato che ha dato una mano ai giallorossi a scavare un primo solco in classifica rispetto alle inseguitrici. Ma il recupero mentale e fisico cui accenna Vivarini è fondamentale, anche per chi finora ha saputo gestire bene le responsabilità derivanti dalla classifica e dal fatto che ogni avversario moltiplica le proprie energie contro la capolista. La riprova è attesa per domenica pomeriggio, con una gara che chiude una settimana intensa aprendone un’altra che vivrà anche del doppio confronto a Foggia di coppa e campionato.
Liopress