“Catastrofe” e ora sono tutti sotto esame
Un disastro nazionale. La seconda eliminazione consecutiva della Germania già nella fase a gironi del mondiale celebra, per dirla con la Bild, “La fine di una grande nazione calcistica”. È una responsabilità collettiva originata dal forte ribasso tecnico dei giocatori e dall’incapacità di Hansi Flick di realizzare la transizione verso la nuova generazione. Il suo glorioso passato nel Bayern non lo ha aiutato. L’attaccamento ostinato del
Ct ai senatori Neuer, Müller, Ginter, Gündogan, Trapp, addirittura il ripescaggio dello stagionato figliol prodigo Götze reduce da gravi problemi fisici, ha minato la coesione dello spogliatoio, che era stata per tutto il quindicennio di Joachim Löw la forza del gruppo.
È polemica sullo stile permissivo di Flick che non ha spento la rivalità dei 7 giocatori del Bayern con i 5 del Borussia Dortmund. Dopo la tremenda batosta col Giappone nella prima partita, Flick invece di stringere i freni, ha concesso due pernottamenti “matrimoniali” alle mogli e fidanzate al seguito dei nazionali, nonostante l’allarme dei media: «Hansi, un mondiale non è una vacanza». La Bild ha sparato su tutta la prima pagina: «Due notti d’amore, ma vogliamo i gol». Peggio di così la pacchia non poteva finire. Tuttavia Flick non intende farsi da parte: «L’eliminazione non è stata decisa nell’ultima partita con il Costa Rica, bensì dai 20 minuti cruciali con il Giappone. In questo torneo non siamo stati efficienti, ma respingo la critica alla squadra di non avere combattuto. Abbiamo una buona squadra, buoni giocatori. Io intendo restare, ma non dipende da me».
Il Ct ha il contratto fino al 2024, come il Dt Bierhoff, pure lui sotto tiro. Thomas Müller, 33 anni, 121 presenze, campione del mondo 2014 a Rio, è l’unico pronto a ritirarsi. Il presidente della Federcalcio (DFB) Bernd Neuendorf è sulle spine e si rifiuta di garantire l’incarico a Flick e Bierhoff, ereditati dal suo predecessore Fritz Keller. «Pretendo una minuziosa analisi del nostro Mondiale», ha tuonato il gran capo, eletto in marzo per “bonificare” la Federazione. Ieri è venuto fuori che, ancora prima della partita decisiva contro il Costa Rica, era stato prenotato il charter per rimpatriare già ieri mattina la spedizione tedesca. Come se fosse stata prevista in anticipo l’eliminazione.
Catastrofe
Tra arcobaleni e proteste anche la Federcalcio “abbandonata”
La battaglia perduta del capitano Neuer contro la Fifa per la fascia arcobaleno è stata una sconfitta per il presidente Neuendorf al punto di chiedersi sui giornali se lui sia il giusto padrone di casa per l’Europeo in calendario tra due anni in Germania. Nei giorni in cui Neuendorf chiedeva invano il sostegno delle Federazioni europee contro la repressione dei diritti civili in Qatar, andava in scena il colmo dell’ipocrisia. Infatti, il ministro tedesco dell’Economia Habeck, anzichè solidarizzare con la protesta umanitaria di Neuendorf, firmava solennemente a Doha un accordo della durata di 15 anni per la vendita alla Germania di 2,8 miliardi di metri cubi all’anno da parte dell’Emirato, per compensare lo stop delle forniture russe.