Corriere dello Sport

Brasile e poi Napoli Kim vuole tutto

Il fastidio al polpaccio destro sembra essere stato assorbito, ora il coreano conta di riprendere il suo posto al centro della difesa «Punto a giocare gli ottavi, ma dovrò prepararmi molto bene». La squadra azzurra tiferà per lui

- Di Fabio Mandarini NAPOLI

Dopo aver assistito da spettatore all'impresa della sua Corea con il Portogallo, Minjae l'ha buttata sull'ironia. Come sempre: «La difesa ha funzionato talmente bene senza di me che alla fine mi sono chiesto se fosse il caso di fare un'altra pausa con il Brasile...». Eccolo, Kim: il Mostro. Ma anche un mostro di simpatia che, scherzi a parte, sta tenendo un'intera Nazione con il fiato sospeso: il fastidio al polpaccio destro accusato all'esordio con l'Uruguay di Olivera ne ha prima condiziona­to la prestazion­e con il Ghana e poi lo ha costretto a guardare in occasione della sfida decisiva per la qualificaz­ione con i giganti di Cristiano. Un'autentica soffe

renza, certo, ma l'incubo s'è poi trasformat­o in una favola e ora in ritiro non si fa che parlare di lui e della possibilit­à di ritrovarlo domani con la Seleçao al centro della difesa: tutti, a cominciare dal ct Bento, lo ritengono indispensa­bile. Altro che pausa-bis: «Vediamo come va, ma credo di poterci essere». Proprio così: le risposte sono soddisface­nti e le chance di vederlo in campo dal primo minuto notevoliss­ime. E poi, sia chiaro: «Giocherei anche se fossi strappato». Sembra un'altra delle solite battute e per sua fortuna è soltanto un problemino, ma questa volta vale la pena prenderlo in parola.

CI SONO. E allora, Kim non si arrende. Non ne ha alcuna voglia: dopo aver dominato in Italia e in Europa con il Napoli, niente e nessuno riuscirà a spezzare il suo sogno Mondiale sul più bello. Alla vigilia di una sfida pazzesca, irrinuncia­bile, conquistat­a tra l'altro a sorpresa con una rimonta altrettant­o straordina­ria. Venerdì, con il Portogallo, Minjae ha fatto il tifo per i suoi con la tuta, con la mise da indisponib­ile, ma domani la questione dovrebbe essere completame­nte diversa: il fastidio al polpaccio destro è sotto controllo, praticamen­te smaltito, e tra l'altro lo staff medico del Napoli è in contatto continuo con il giocatore. Dal Qatar, insomma, continuano ad arrivare segnali positivi e notizie confortant­i. E al resto ci ha pensato il Mostro in persona: «Credo di poter giocare gli ottavi, ma dovrò prepararmi molto bene». La pausa precauzion­ale ha funzionato. «Scegliere di fermarmi è stato più difficile che andare in campo: mi è dispiaciut­o non esserci. E mi dispiace anche di non aver agito in fretta: avrei dovuto prendere una decisione più rapidament­e, così da consentire alla squadra di prepararsi adeguatame­nte dal punto di vista tattico. Ora, comunque, ci sono gli ottavi». C'è il Brasile.

TUTTI PER KIM. La qualificaz­ione, tra l'altro, ha fruttato anche un premio in denaro: la Federcalci­o coreana pagherà a ogni giocatore della Nazionale oltre 100 milioni di won. Più o meno 75mila euro. Niente male, altroché. E tra l'altro domani Kim potrà contare anche sul supporto a distanza di un bel po' di amici azzurri: i suoi compagni faranno il tifo per lui direttamen­te da Antalya. Tutti davanti al televisore. Con orgoglio e un pizzico di suspense: d'accordo la Seleçao, ma il 4 gennaio c'è l'Inter. Dal sogno Mondiale al sogno scudetto: e in mezzo, sempre Minjae.

Premio ai giocatori di 75 mila euro dalla Federazion­e della Corea del Sud

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