Corriere dello Sport

L’omaggio a Miha apre il Campidogli­o

Dalle 10 alle 18 oggi camera ardente a Roma: sarà aperta al pubblico Domani alle 11.30 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli si svolgerann­o i funerali. Ieri ancora tanti amici in clinica per l’ultimo saluto a Sinisa Zoff: «Ha trasmesso valori importa

- Di Daniele Rindone ROMA

Siamo tutti sempre lì, col pensiero a Sinisa. La clinica Paideia, da venerdì, è diventata una finestra temporale sulla vita di Mihajlovic, dei suoi amici, dei compagni, degli allenatori, dei dirigenti, di chi lo chiama papà e fratello. Arrivano tutti con la faccia guastata da un dolore che non dà tregua. E’ incessante il viavai di tutto il mondo di Sinisa. Mancini è tornato ieri nella stanza 326 allestita da camera ardente, aperta solo a familiari e conoscenti. Mancio, da due giorni, si raccoglie attorno a quel letto. Le celebrazio­ni funebri da oggi diventeran­no solenni, un pubblico ossequio. Una camera ardente sarà aperta in Campidogli­o dalle 10 alle 18. Sarà deposta una corona del presidente della Fifa, Gianni Infantino, e una della Federazion­e. L’immensa mobilitazi­one di uomini e sentimenti scattata dopo la morte di Sinisa genererà una partecipaz­ione di massa. Lo stesso avverrà per i funerali, saranno celebrati domani alle 11,30 nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Piazza della Repubblica, è la chiesa in cui si svolgono cerimonie ufficiali della Repubblica Italiana. Saranno presenti autorità istituzion­ali, politiche, sportive. Presidenti, dirigenti, giocatori, delegazion­i di società calcistich­e. Quella della Lazio sarà guidata da Lotito. Sinisa, per i tifosi laziali, era un simbolo di dedizione. La Curva Nord ha firmato un comunicato-epigrafe: «Il sogno di ogni laziale era di rivederti un giorno su quella panchina, la nostra, a portarci magari quello scudetto che da giocatore ti eri conquistat­o con l’aquila sul petto». Sinisa è morto il 16 dicembre, nello stesso giorno in cui nel 2018 era scomparso Felice Pulici, patriota laziale, per un male simile. Nella storia biancocele­ste, da sempre, le sciagure inchiodano nella memoria tempi e luoghi maledetti.

LE TESTIMONIA­NZE. Nella mattinata di ieri la famiglia di Mihajlovic ha ricevuto la visita di Giovanni Malagò, presidente del Coni. Dal viale d’accesso alla clinica Paideia è spuntato Dino Zoff, teneva in mano un mazzo funebre di rose rosse adornato dalla firma “Dino e Anna Zoff”. «Sinisa ha trasmesso valori ai giovani. Un uomo molto chiaro, deciso», l’ode dell’uomo-leggenda. Zoff si è incrociato con Massimo Giletti, giornalist­a e conduttore. Si sono scambiati un abbraccio. Giletti ha offerto la sua testimonia­nza: «Con Sinisa c’era un grande rapporle

to. Parlavamo di guerra. E’ nato un rapporto d’amicizia stretto, umano. Lascia il ricordo dell’uomo, nessuno potrà mai dimenticar­lo. Ha unito tutti». Da un ingresso secondario è entrato Vincenzo Montella, compagno di Sinisa alla Sampdoria. Dai social è rimbalzato il saluto di Jaap Stam: «Difficile credere che Sinisa non sia più tra noi. Che giocatore che era e che personalit­à aveva!». Il post di Guerino Gottardi: «Un ricordo indelebile per una persona speciale come te. Ciao Sinisa». Nel pomeriggio sono arrivati Gianniched­da, Attilio Lombardo, Salsano, Marchegian­i, Miroslav Tanjga, vice di Sinisa al Bologna. Una corona di fiori è stata portata dall’accademia Lazio Calcio a 8. Iera era la vigilia di Parma-Spal e Daniele De Rossi, tecnico dei biancocele­sti, in conferenza ha rivolto un pensiero profondo a Sinisa svelando un legame d’amicizia senza rivalità, mai esibito: «Ho perso un grande amico. Non ho mai giocato con Mihajlovic, ma ci siamo spesso frequentat­i. Ci eravamo sentiti la scorsa settimana e dopo la sconfitta con il Modena mi aveva inviato un messaggio di incoraggia­mento. Pensava a me, nonostante i suoi problemi. Dovevamo essere noi a pensare a lui standogli vicino. Questo è l’esempio lampante di chi era Sinisa. Ho letto tante cose e tanti ricordi, uno mi ha colpito in particolar­e “persona in un mondo di personaggi”. Ecco, penso che nessun’altra definizion­e possa descriverl­o meglio di così. Da quando ho smesso di giocare ci eravamo avvicinati molto, abbiamo trascorso tanto tempo insieme». Non pensano ad altro i suoi amici, al tempo futuro perduto.

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 ?? ?? Qui a fianco la piccola corona di rose rosse portata in clinica alla Paideia a Roma
È di Dino e Anna Zoff commossi per la morte di Sinisa
Qui a fianco la piccola corona di rose rosse portata in clinica alla Paideia a Roma È di Dino e Anna Zoff commossi per la morte di Sinisa

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