Corriere dello Sport

«Queste partite ci servono»

Dal ricordo di Mihajlovic al ko col Villarreal Spalletti: «I ragazzi mi sembrano abbastanza in condizione. Ritiro perfetto, abbiamo lavorato bene»

- Di Fabio Mandarini NAPOLI ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Prima di tutto Sinisa. Il ricordo delle sfide, dell'uomo, del calciatore, dell'allenatore. E poi di certi sguardi: «Fra noi ci sono sempre stati grandi abbracci, grandi partite, grandi sguardi». Appunto. «Una volta ci ha fatto tre gol su tre calci piazzati dal limite», racconta Spalletti. Era Lazio-Sampdoria 5-2 del 13 dicembre 1998 e il signor Luciano guidava la Samp. «L'ultima volta che ci siamo incrociati a Bologna mi ha espresso la sua simpatia per questa squadra e per questa città». Cioè per il Napoli e per Napoli. In realtà una volta disse anche di tifare per lo scudetto azzurro. «Per noi sarà un grandissim­o vantaggio avere il suo supporto. Magari seduto vicino a Maradona, guardando insieme le partite». AD1OS.

CARO SINI. E allora, Mihajlovic e poi tutto il resto. L'amichevole, il Villarreal e la terza vittoria invernale. L'omaggio di Spalletti, dicevamo. Ai microfoni di Sky: «E' un momento tristissim­o per il calcio. Sinisa è stato un avversario di quelli leali sempre: ogni volta che me lo trovavo davanti, da giocatore o da allenatore, ti dava il vantaggio di farti sapere in anticipo cosa pensasse delle persone e delle circostanz­e». Uno vero. «Chi ha avuto a che fare con lui ne è uscito rafforzato nel carattere. Trasmettev­a le sue qualità di uomo forte e detestava le maschere. Non le ha mai indossate, soprattutt­o durante la malattia: ci ha insegnato a non abbassare mai lo sguardo davanti alle difficoltà». Poi, la storia del tris ai tempi della Lazio e della Samp: «La sua precisione e la sua potenza erano incre

dibili. Quando calciava le punizioni, io mi nascondevo dietro la panchina». Anche il Maradona, lo stadio, ha dedicato un grande applauso a Mihajlovic dopo il minuto di raccoglime­nto. E in Curva B, invece, è apparso uno striscione pieno di ammirazion­e: "Fiero e leale, addio Sinisa valoroso rivale".

«Ritroviamo Kvara a disposizio­ne e allenato. Con le sue qualità»

QUASI PRONTI. Spalletti, poi, si dedica alla passerella con il Villarreal di Reina e Albiol, prima sconfitta della sosta dopo le vittorie in Turchia con l'Antalyaspo­r e il Crystal Palace. «Affrontare avversari di livello e giocare partite di livello ci serve a prepararci ancora di più in vista dell'inizio del campionato». Anche Kvaratskhe­lia comincia a lanciare qualche segnale: «Questo periodo ci ha fatto comodo, ritroviamo Kvara a disposizio­ne e allenato. Con le sue capacità e le sue qualità». Il meglio, però, deve ancora venire. O meglio, non è ancora tornato ai suoi livelli: «Il pezzo forte è quando punta l'avversario, quando imbuca la palla e tira in porta. Ha una sensibilit­à vera, questa qualità nel cercare e trovare traiettori­e e giocate che non sono molto leggibili».

Raspadori, invece, è apparso più appannato rispetto a Belek: «Raspa ci dà una mano sotto molti aspetti, soprattutt­o perché va alla ricerca della profondità. Ti dà più soluzioni, lo puoi impiegare in due o tre ruoli e fa benissimo il collegamen­to tra i reparti». A proposito della Turchia: «La squadra ha vissuto il break di campionato lavorando nella maniera corretta. La società ha organizzat­o benissimo questo ritiro in un luogo perfetto per noi: i ragazzi mi sembrano abbastanza in condizione». Il prossimo test, l'ultimo del 2022, è in programma mercoledì alle 20, ancora al Maradona, con il Lilla.

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LAPRESSE Luciano Spalletti

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