Uragano Goggia numeri da regina
La finanziera bergamasca si conferma pressoché imbattibile in discesa: delle ultime 17 disputate ne ha vinte 11, salendo 15 volte sul podio Eguagliata la Brignone per successi in Coppa (20) e la Compagnoni per piazzamenti nelle Top 3 (44)
Imbattibile in discesa. Ci sarà un motivo se da due anni non si toglie il pettorale rosso nella disciplina che ama di più e in cui vanta anche due medaglie olimpiche (oro a PyeongChang 2018 e argento a Pechino 2022) e tre coppette di cristallo. Non è bastata una mano rotta a fermare l’impeto di Sofia Goggia che, pur non riuscendo a spingersi dal cancelletto di partenza, quest’anno ha trovato un feeling speciale con i suoi sci Atomic e riesce a esaltare al meglio le sue già di per sé ottime doti di scivolamento.
È stata un crescendo la gara della saetta azzurra, che ha accumulato vantaggio, intermedio dopo intermedio, diventando imprendibile nel finale. Forte di tre vittorie e una piazza d’onore, sale a 380 punti nella classifica di discesa, contro i 218 dell’olimpionica di Pechino, Corinne Suter. Talmente dominante, come conferma lei stessa, da dimenticarsi in pratica dell’infortunio occorsole 24 ore prima: una macchina da gara.
NUMERI. Tanti i numeri legati al successo di SuperSofi, la paladina della neve, a partire dal 20: tanti trionfi quanti la compagna di squadra Federica Brignone, ora agguantata in vetta alla graduatoria delle sciatrici italiane più vincenti di sempre in Coppa del Mondo. Quarantaquattro sono invece i podi, come quelli di una certa Deborah Compagnoni. Con 15 successi nella disciplina più adrenalinica è la sesta discesista di sempre, in una graduatoria in cui solo la regina e sua cara amica Lindsey Vonn (43) e la fuoriclasse austriaca Annemarie Moser-Pröll (36) paiono irraggiungibili. Per poco non ha fatto anche cifra tonda per tutta l’Italsci, perché il suo podio è stato il numero 999 della storia azzurra, con Mattia Casse che poco dopo si è tolto lo sfizio di inaugura15 re la quadrupla cifra grazie alla prima gioia della carriera sulla Saslong.
Quando SuperSofi si presenta al cancelletto di partenza di una discesa, si scende per il secondo posto, non serve neanche che sia integra, come ha dimostrato una volta di più ieri: nelle ultime 17 disputate tra Coppa e Giochi, è salita sul podio in occasioni, vincendone 11. Un ruolino di marcia da cannibale della neve, che ora spera di allargare al superG, anche se lì serve un ulteriore magia perché le condizioni della mano sinistra le impediscono di spingere il dovuto sin dal via, in una gara ovviamente più breve di quella più amata e quindi con meno terreno per rimediare al gap iniziale.
SHIFFRIN. Dietro all’aliena azzurra, rispunta Ilka Stuhec, staccata di 43 centesimi. Se la bergamasca sorride, lo fa anche la slovena, che torna su quegli ambiti gradini a quasi quattro anni dal terzo posto nella medesima disciplina a Cortina (gennaio 2019). A chiudere il podio la tedesca Kira Weidle, a 52 centesimi, appena davanti alla statunitense Mikaela Shiffrin. Quest’ultima guida la generale con 475 punti, ma Goggia non molla e si fa sotto (425). Oggi ci sarebbe anche il margine per il sorpasso, in caso di passo falso dell’americana, ma poi la quattro volte vincitrice della sfera di cristallo più prestigiosa può rifarsi col trittico di Semmering (due giganti e uno slalom tra il 27 e il 29 dicembre) a cui, causa mano, rinuncerà quasi certamente l’azzurra, per concentrarsi sul doppio appuntamento con la velocità a gennaio tra Sankt Anton (il 14 discesa, il 15 superG) e l’amata Cortina (due superG intervallati da una discesa tra il 20 e il 22).
Stamane ci riprova in superG, ma lì l’handicap della mano peserà di più