Paltrinieri storico bis È l’Italia dei record
A Melbourne pioggia di medaglie con il nostro numero uno ancora protagonista Greg vince gli 800 dopo i 1.500, oro e primato del mondo dei ragazzi della 4x50 mista. Splendido argento di Sara Franceschi nei 400 misti
Niente di nuovo da Melbourne: due ori, un record del mondo, un argento. Ecco il difetto dell’Italnuoto: ci sta abituando allo straordinario. «La verità è che siamo forti», dice Gregorio Paltrinieri, capitano di questa Nazionale che non finisce mai di entusiasmare, stupire, scoprire nuovi talenti, vincere. A comincare da lui, super-Greg, che ieri ha centrato il secondo ora della sua spedizione australiana dominando gli 800 stile libero dopo i 1.500. Un’impresa storica, non fosse altro perché la gara più breve era al debutto in un Mondiale di vasca corta: il primo nome nell’albo d’oro è il suo. E’ sempre un piacere vedere gareggiare il capitano azzurro, quando c’è lui in acqua le gare finiscono sempre troppo presto. Se nel 1.500 è andato via di forza, ieri è rimasto nel gruppo fino a metà gara per dare poi uno strattone improvviso: nessuno è stato in grado di replicare all’attacco e da lì in poi è stato un assolo: «Pensavo di fare un po’ meglio come tempo (7’29”99, ndr) ma non è un problema». Nessun rammarico per la mancata replica all’irlandese Wiffen, 21 anni, che l’altroieri gli ha tolto il record europeo della distanza scendendo a 7’25”96. «I record vanno e vengono,a me interessa vincere le gare». Cosa che gli riesce benissimo e questa doppietta chiude il suo 2022 da incorniciare con i successi in vasca lunga e nelle acque libere: «Stiamo dimostrando giorno dopo giorno, campionato dopo campionato, di essere una Nazionale fortissima e sempre competiva. Il gruppo è unito ed ambizioso» chiude Greg.
Così ambizioso che è stato in
grado di vincere con il record del mondo la staffetta 4x50 mista: Mora, Martinenghi, Rivolta e Deplano hanno ritoccato il primato che già dall’anno scorso apparteneva all’Italia. Un’altra dimostrazione di solidità e compattezza. «Niente è scontae
to soprattutto in gare di questo livello - racconta Martinenghi - Eravamo gasati e uniti e alla fine sono arrivati oro e record del mondo. Tra di noi non esistono mai invidie, ma solo spirito di squadra». Prova ne sia che tra la batteria del mattino
la finale della sera l’Italia ha cambiato tre elementi su quattro: Martinenghi per Cerasuolo a rana, Rivolta per Ceccon a farfalla, Deplano per Miressi a stile libero. Per gli azzurri è il secondo record del mondo centrato a Melbourne, dopo quello della staffetta 4x50 stile libero nel giorno di apertura.
L’entusiasmo del capitano «Squadra forte ambiziosa e unita»
PRIMO PODIO. C’è gloria anche per il settore femminile che raccoglie la prima medaglia della spedizione australiana. Merito di Sara Franceschi, argento nei 400 misti con una grande rimonta. Talento ancora inespresso, se solo si convincesse di essere forte sul serio potrebbe fare un ulteriore salto di qualità: «Tutto bellissimo, sono davvero contenta - racconta è un sogno e mi servirà un po’ di tempo per capire cos’è successo. Non ci credo ancora neanche io. Ho conquistato una medaglia d’argento ai mondiali e addirittura con il primato personale». Il suo 4’28”58 non è neanche troppo lontano dallo storico record di Alessia Filippi: 4’26”06 nuotato addirittura nel 2008.