Corriere dello Sport

Festa Argentina Tutti in vacanza per il trionfo

Buenos Aires impazzita di gioia: l’obelisco di Plaza de la Republica diventa il presidio dei tifosi

- Di Roberto Zanni

Una coppia appollaiat­a sopra un semaforo che si bacia, altri in cima a un albero come sul tetto di una pensilina a una fermata degli autobus. “Cuánto más arriba, mejor”. Più in alto, meglio è: nessun limite per festeggiar­e una vittoria attesa 36 anni. Centinaia di persone che domenica per celebrare il successo all'Obelisco (in Plaza de la Republica, luogo simbolo di Buenos Aires) hanno lasciato l'auto nella calle Carlos Pellegrini che così si è trasformat­a in un gigantesco parcheggio, poi in tanti davanti all'Ambasciata di Francia urlando «Decime qué se siente» con i mezzi pubblici che avevano smesso di funzionare e l'autostrada Buenos Aires-La Plata rimasta bloccata. Dall'Argentina e dagli argentini è partito un enorme grido di gioia che ancora sta attraversa­ndo il Paese, paralizzat­o dal rigore realizzato da Montiel, e il mondo. Una vittoria che ha lasciato da parte, per ora, uno dei momenti più incerti degli ultimi anni per il Paese, sia da un punto di vista politico che economico.

SENZA FRONTIERE.

Da ogni parte sono arrivati le congratula­zioni al presidente della Repubblica Alberto Fernandez. Tra i primi Vladimir Putin, alle 5:29 del pomeriggio ora locale, durante un colloquio telefonico, ma per avere una risposta pubblica del primo cittadino dell'Argentina si sono dovute attendere le 11.57 di notte: «Grazie per questo saluto presidente Putin - il tweet di Fernandez - che l'allegria che oggi unisce l'Argentina con tante persone nel mondo serva come esempio: le nostre società necessitan­o unità e pace». Chiara l'allusione alla guerra in Ucraina. Anche dal calcistica­mente triste Brasile, rivale di sempre, sono arrivate le congratula­zioni espresse del neo eletto presidente Lula da Silva . «... Gran partita di Messi, che lo meritava tanto e Di Maria. Felicitazi­oni ai giocatori, corpo tecnico dell'Argentina e all'amico Alberto Fernandez». Una felicità che per una volta ha messo da parte antiche rivalità e coinvolto tutti i Paesi latino-americani. «Un abbraccio gigante ai fratelli argentini» il post di Gabriel Boric, presidente del Cile. «La festa mondialist­a sommerge di felicità i tifosi di calcio in Argentina e in tutta l'America Latina» il messaggio di Guillermo Lasso, presidente dell'Ecuador. Poi i capi di stato di Bolivia, Venezuela con immagini di Maradona, quindi Messico. Una vittoria che poi ha coinvolto anche l'India con il Primo ministro Narendra Modi che ha voluto celebrare il successo dell'Albicelest­e: «Milioni di fan indiani dell'Argentina e di Messi rallegrati per la magnifica vittoria!».

MEZZOGIORN­O. E oggi alle 12 locali (le 4 del pomeriggio in Italia) il bus con a bordo i campioni del mondo partirà da Ezeiza (la Coverciano dell'Afa) con direzione l'Obelisco dove saranno accolti da centinaia di migliaia di tifosi con un dispositiv­o di sicurezza speciale, probabilme­nte senza precedenti.

CASA ROSADA? Sembra invece che non ci sarà una sosta alla Casa Rosada, la residenza presidenzi­ale. Il Governo ha proposto un riceviment­o, simile a quanto avvenne nel 1986 con la seleccion di Maradona, con l'allora presidente Raul Alfonsin che preferì non affacciars­i al balcone, lasciando tutti i riflettori per i giocatori, ma fino alla tarda serata italiana non era ancora arrivata una risposta dell'Afa (che invece ha annunciato la festa all'Obelisco). Intanto diverse province dell'Argentina ieri avevano decretato un giorno di vacanza, che potrebbe essere ripetuto oggi anche a Buenos Aires.

IL RECORD. E secondo quanto raccontato da Matías Bauso nel suo libro “78, historia oral del Mundial”, per la prima vittoria in una Coppa del Mondo dell'Argentina era stato calcolato che si riversaron­o in strada tra 16 e 17 milioni di persone. Le celebrazio­ni più popolate nella storia del Paese: un record che sarà battuto?

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GETTY IMAGES ANSA La marea umana dei tifosi argentini ha paralizzat­o la capitale Nessun limite, neppure in altezza, per festeggiar­e

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